Un articolo sulla petizione che circola in Europa e negli Stati Uniti, e che chiede ai rispettivi governi di boicottare il vertice della NATO che si terrà a Varsavia agli inizi di luglio e invita a lasciare la NATO, è stato pubblicato dal sito Sputnik News il 2 giugno (vedi). L’articolo, che riprende stralci di un’intervista con Karel Vereycken, un rappresentante francese del movimento internazionale di LaRouche, sottolinea la crescente opposizione in Europa alla politica guerrafondaia della NATO.

“La petizione è appena stata lanciata, ma le firme fioccano da tutto lo spettro politico e dai normali cittadini”, dichiara Vereycken. “In Germania la petizione, promossa da Helga Zepp-LaRouche del partito Büso (Movimento Solidarietà) sta risvegliando il movimento pacifista che finora era dormiente. Ci sono state manifestazioni contro la NATO a Ramstein e altrove.

In Francia, 700 persone hanno firmato la petizione nel giro di poche ore, il che riflette la rabbia di molti francesi per la crescente integrazione della Francia nella NATO. È stata firmata anche, aggiunge Vereycken “dal candidato presidenziale ‘gollista di sinistra’ Jacques Cheminade, che in una recente intervista a RT ha sottolineato che la situazione attuale è ‘peggiore della crisi missilistica di Cuba’”.

“La petizione – prosegue Sputnik Newscircola anche in Italia ed è stata sottoscritta dalla Sen. Lidia Menapace, famosa staffetta partigiana che recentemente ha preso posizione contro la riforma costituzionale di Renzi. Anche in Belgio, il movimento Agora Erasmus, fondato da Vereycken, ha partecipato ad alcune manifestazioni contro la guerra.

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Indicando l’opposizione in Europa alla politica antirussa della NATO, l’articolo cita Bruce Konviser di Deutsche Welle che il 2 giugno ha riferito che la NATO “sta cercando di formare quattro battaglioni per salvaguardare il proprio fianco orientale da un possibile attacco russo”.

Stando a Konviser, Stati Uniti, Gran Bretagna ed una Germania riluttante avrebbero concordato di guidare ciascuno un battaglione multinazionale. Ma finora “gli altri principali attori della NATO, Francia e Italia, si rifiutano di guidare il quarto battaglione.” Allo stesso tempo nota che molti membri dell’alleanza atlantica “non sono più in grado di far fronte ai loro impegni economici” nei confronti della NATO.

L’articolo cita anche il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, che in un commento a Poland.pl, ammette di fatto che non c’è differenza tra politica della NATO e politica UE: “NATO e UE sono complementari, e lavoriamo più strettamente di prima.”

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