Il LaRouche PAC si accinge a stampare due documenti destinati a un’ampia diffusione durante il mese di dicembre, per neutralizzare il golpe in corso a Washington contro il Presidente Trump e per rendere concrete le politiche economiche che i suoi elettori vorrebbero vedere attuare.

Da una parte è conclusa la ristampa del dossier dal titolo “Robert Mueller è un assassino legale amorale: porterà a compimento il suo lavoro se lo lascerete fare”, e verrà distribuita a Washington e in tutti gli Stati Uniti. Già la prima tiratura era riuscita a mettere in evidenza, dietro allo strumento chiamato Mueller, l’agenda politica di coloro che vorrebbero rimuovere Trump e i loro collegamenti con l’intelligence britannico. Da qualche settimana, non passa giorno senza che qualche elemento di verità emerga, sia nelle audizioni al Congresso sia su qualche giornale, anche tra quelli che agirono in favore di questo golpe.
Le nuove diecimila copie del dossier ora in stampa, assieme a quelle in Rete, dovranno dare il colpo finale, anche alla cosiddetta “inchiesta” di Mueller.

Le politiche del Presidente americano sono note: le ha affermate più volte e chiaramente. Esse includono la cooperazione con la Russia e con la Cina, per porre fine alle “guerre per il cambiamento dei regimi” ereditate dalle precedenti Amministrazioni di Bush e di Obama ed evitare il pericolo di uno scontro atomico.

Coloro che indagano su Trump sono, in realtà, una rete di spie e agenti anglo-americani – Christopher Steele, Glenn Simpson, Andres McCabe dell’FBI, Bruce e Nelli Ohr, Robert Mueller stesso e il suo “inquirente principale” Peter Strzok, ecc. – che per anni esercitò pressioni su Obama affinché assumesse una posizione dura nei confronti della Russia, molto prima che Trump si presentasse e diventasse il proprio bersaglio.

Mentre il Presidente deve essere liberato da questa minaccia golpista, il secondo dossier, in pubblicazione con il titolo “Il Futuro dell’America sulla Nuova Via della Seta” servirà a riaffermare il potenziale di un “nuovo paradigma economico” che lo impegnò nel suo lungo viaggio in Asia, dal quale risultarono – tra le altre cose – 300 miliardi di investimenti in patria e un impegno di parte cinese a costruire fabbriche in uno dei più poveri Stati della federazione.

A ciò si deve aggiungere che il Presidente e il Congresso devono aprirsi alla comprensione delle “quattro leggi per salvare la nazione” elaborate da Lyndon LaRouche. Il primo passo deve essere il ripristino della separazione bancaria sancita con il Glass-Steagall Act del 1933, che dovrà essere approvata prima che scoppi nuovamente la bolla finanziaria delle banche europee e americane. Si tratta di una promessa di Trump, dopotutto! In secondo luogo, gli Stati Uniti dovranno aderire completamente alla Nuova Via della Seta, ovvero all’Iniziativa “Una Cintura, Una Via” (Belt and Road Initiative, BRI), per concordare con la Cina su un sistema di credito rivolto alle grandi infrastrutture, i cui modelli possono essere la Reconstruction Finance Corporation di F.D. Roosevelt oppure la Banca degli Stati Uniti di A. Hamilton. Anche la ricostruzione delle infrastrutture è stata un promessa elettorale di Trump ostacolata dai repubblicani.

Occorre costruire corridoi di sviluppo e di trasporto ad alta velocità, porti marittimi e bacini idrici, centrali nucleari; rilanciare l’esplorazione della Luna e del Sistema Solare con una mobilitazione simile al programma Apollo. Anche in questo senso si sta muovendo Trump, ma con tutte le incertezze dovute all’assenza di un sistema di credito nazionale e di politiche scientifiche identificate da LaRouche quando presentò le “quattro leggi” e di una salda cooperazione con Cina, Russia e altre nazioni interessate allo spazio.

“Il Futuro dell’America nella Nuova Via della Seta” è stato stampato proprio per assicurarne l’adozione.