Donald Trump ha indossato la divisa con i galloni da generale per guidare la guerra contro la pandemia ma anche proseguire quella contro l’ideologia liberista e le divisioni della politica degli ultimi tre anni.
Nel briefing quotidiano del 22 marzo, Trump è comparso affiancato dai dirigenti delle istituzioni sanitarie e ha elencato i progressi compiuti negli ultimi giorni dopo un deprecabile ritardo nella partenza. Si è deciso di distribuire dieci milioni di tamponi da eseguire su persone ad alto rischio o con sintomi della malattia. Entro il 28 marzo se ne distribuiranno altri 27 milioni. Sono state adottate misure per produrre e distribuire kit protettivi per il personale medico ed è partito un programma d’urto per reperire e produrre ventilatori, con l’aiuto dell’industria automobilistica e settori delle Forze Armate. Questa mobilitazione è partita grazie al Defense Production Act del 1950 invocato da Trump per dare al governo il potere di dare ordini al settore privato e coordinare gli sforzi.
C’è anche un nuovo livello di cooperazione tra la Casa Bianca e i governatori degli Stati, tanto che nei due Stati con il più alto tasso di infezione, New York e California, i governatori democratici Andrew M. Cuomo e Gavin C. Newsom hanno elogiato Trump per aver accantonato i vecchi dissapori politici e aver prontamente elargito aiuti. A livello federale non v’è stata ancora una dichiarazione di “lockdown”, ma una serie di Stati, come California, New York, Illinois e Connecticut, hanno emesso ordinanze di permanenza a casa.
Ora si vedrà se anche il Congresso supererà gli astii partigiani e approverà il pacchetto di misure “fiscali” desiderato da Trump. Esso dovrebbe includere aiuti diretti ed esenzioni fiscali per le famiglie e le imprese. È stata anche annunciata una sospensione di tre mesi sulle ipoteche finite in morosità, per impedire gli espropri.
Questi sviluppi rappresentano un grande passo in avanti. Di notevole importanza è la decisione di Trump di ignorare le proteste dei falchi anti-deficit, riuscendo persino a convincere qualche irriducibile anti-statalista tra i repubblicani dell’assenza di altre opzioni. La questione più profonda per il futuro rimane questa: se Trump esibirà qualità di leadership anche fino a chiudere il settore finanziario speculativo una volta superata la pandemia, o se Wall Street e i suoi amici nella Fed avranno la meglio imponendo una politica di salvataggi illimitati e di austerità, che ci assicurerà un’altra pandemia dietro l’angolo. La sola alternativa all’austerità è il ripristino della legge Glass-Steagall, che tolga ogni garanzia dello stato agli speculatori e rilanci invece l’economia reale.
(Nella foto uno striscione del LaRouchePAC che chiede di fare il triage a Wall Street e non alla nonna)