Mentre il segretario di Stato si è recato in Medio Oriente, dove ha incontrato il collega russo Sergej

Lavrov, i fatti sul terreno e i recenti pronunciamenti del Presidente Obama hanno di fatto incrementato

il pericolo di guerra, facendo balenare la minaccia di uno scenario da “cannoni di agosto”.

Nelle ultime settimane, Lyndon LaRouche ha ripetutamente ammonito che una provocazione contro la Russia

potrebbe rapidamente condurre ad una guerra generale. A questo sbocco si prestano numerosi punti caldi

che potrebbero essere attivati: la crisi in Ucraina col ruolo svolto dai fascisti di Pravij Sektor, un

incontro tra jet militari nel Baltico, il completamento del sistema antimissilistico USA in Europa e le

contromosse russe o il dubbio intervento turco in Siria col sostegno di Washington.

Il mese di agosto si presta agli avventurismi, dato che il Congresso è in ferie e i vertici militari

attraversano un cambio al vertice, ha fatto notare LaRouche. Questo rende urgente neutralizzare il

Presidente Obama in tempo.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha ribadito in più di un’intervista che il Cremino prende nota di

tutte quelle che considera provocazioni degli USA e della NATO. Il recente annuncio

dell’amministrazione Obama che Washington non intende interrompere il programma di difesa

antimissilistica in Europa, nonostante l’accordo concluso con l’Iran, è un’ulteriore prova che il

sistema è diretto contro la Russia.

In questo contesto, Mosca non sta con le mani in mano. I sottomarini e i bombardieri strategici russi

continuano ad eseguire manovre a largo raggio spingendosi ai confini del territorio della NATO, nel

frattempo enormemente dilatato, per far capire che la Russia ha una capacità di secondo colpo ed è

pronta ad usarla se viene attaccata.

Il presidente del Parlamento russo (Duma), Sergej Nariškin, ha lanciato un forte avvertimento in

un’intervista concessa all’Izvestja il 30 luglio, alla vigilia dell’anniversario dell’ingresso della

Russia nella prima guerra mondiale (i “cannoni d’agosto”, appunto), affermando: “Una terza guerra

mondiale sarebbe l’ultima dell’umanità. E il rafforzamento delle capacità di difesa della Russia,

compresi gli stanziamenti decisi dalla Duma, mira propriamente ad evitare la guerra.”

I leader russi considerano anche le dimensioni asimmetriche della guerra contro Mosca. La scorsa

settimana il Cremino ha annunciato il divieto per il National Endowment for Democracy, la “quango”

americana al centro dell’apparato delle “rivoluzioni colorate”, di operare in territorio russo. Anche

la Cina e l’India, soci della Russia nei BRICS, hanno represso ONG politiche che non hanno saputo

certificare i finanziamenti esteri.

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