Nella prima tappa italiana del suo tour europeo, a Milano, Natalia Vitrenko e la delegazione ucraina hanno informato un gruppo di consiglieri regionali sui preoccupanti eventi a Kiev, ben diversi da quelli dipinti dalla stampa tradizionale. Natalia Vitrenko è stata molto esplicita: Janukovič era un oligarca, odiato dalla popolazione, ma gli stessi oligarchi hanno deciso di mollarlo quando in novembre ha rifiutato l’accordo di associazione con l’UE, ed a quel punto sono scattati i finanziamenti della Nuland (5 miliardi di dollari, per sua stessa ammissione, arrivavano a Kiev tramite funzionari dell’ambasciata in BAULI pieni di dollari, la signora Vitrenko ha usato proprio il termine italiano bauli) e pagavano i manifestanti neonazisti violenti 200 dollari all’ora per gli scontri contro la polizia, e 400 dollari ogni 2 settimane (mentre un normale stipendio è 400 dollari al mese).

Ha documentato tutto questo con foto scioccanti dei neonazisti alle manifestazioni, le svastiche sui muri del Municipio appena occupato, le foto di Stepan Bandera (il collaborazionista nazista durante la guerra che sterminò 70.000 ebrei e polacchi in Ucraina per conto di Hitler) ricordando che Svoboda fu condannato dal Parlamento Europeo nel 2012 perché neonazista, e oggi invece Martin Schulz (presidente del Parlamento Europeo) le ha risposto che l’UE dialoga anche con loro, e la Nuland li raccomanda per il nuovo governo a Kiev.

“Questo governo è illegittimo” ha spiegato la Vitrenko. “È stato formato minacciando con le armi i parlamentari, inclusi quelli del nostro partito e noi tre, picchiandoli e minacciando le loro famiglie. L’accordo che era stato firmato il 21 novembre prevedeva che i miliziani deponessero le armi, e non l’hanno fatto, dicono che non riconoscono l’accordo, girano tuttora per Kiev armati fino ai denti scandendo slogan come “morte ai nemici, tagliare la gola ai russi, impiccare i comunisti”.

La relatrice ha mostrato una ricerca sociologica da cui risulta che la maggioranza della popolazione ucraina è filorussa, e solo il 16%, essenzialmente nell’Ucraina occidentale, sostiene Maidan e l’ingresso nell’UE, mentre nelle regioni centrale e meridionale (la Crimea) forti sono i legami storici, culturali e familiari con la Russia, per non parlare dei legami economici.

“Se si interrompono questi rapporti economici con la Russia, l’Ucraina andrà in bancarotta. L’UE, che ha grossi problemi economici, ha veramente bisogno di 45 milioni di persone affamate da sostenere? L’UE ha bisogno di un conflitto con la Russia?”. Solo vietando i partiti neonazisti in Ucraina, incluso Svoboda e l’Ala Destra attualmente al governo, sarà possibile arrivare ad una soluzione pacifica.

Alla domanda di un consigliere, se questi gruppi neonazisti non siano solo una “quinta colonna” di poteri forti che vogliono il controllo dell’Ucraina e una guerra con la Russia, la delegazione ha risposto che “sì, è così. L’economia ucraina è malata a causa del FMI, che ha chiesto di eliminare i controlli sui capitali, ha imposto il segreto bancario dando via alla speculazione, e propone la stessa ricetta che ha distrutto la Grecia. Il FMI è il fascismo finanziario, contro cui ho sempre lottato da economista, candidata presidenziale e parlamentare”.

A questo proposito la signora Vitrenko si è detta “lieta che il Consiglio Regionale lombardo abbia approvato all’unanimità una mozione per il ripristino della legge Glass-Steagall“.

A conclusione dell’incontro il consigliere Antonio Saggese, che l’aveva indetto, ha dichiarato quanto segue: “Chi ha la responsabilità dei governi e quindi della vita umana delle persone deve poter pensare innanzitutto al loro benessere senza spargere sangue. In questo momento di tragedia umana, l’auspicio e’ che si possa sempre trovare la strada del dialogo per scongiurare qualsiasi elemento di tensione e soprattutto di conflitto. Regione Lombardia nella sua innata solidarietà, per una altra volta conferma la sua attenzione e la sua vocazione pensando a cosa può fare per sostenere il benessere dei popoli, come è l’accoglimento, annunciato dall’Assessore alla Sanità, di feriti ucraini affinché possano essere curati nelle strutture delle nostra regione. Un gesto che vorrei venisse considerato come un valore a cui possano ispirarsi le forze governative chiamate in causa per dirimere la questione Ucraina”