Nel contesto del pericolo di uno scoppio imminente della bolla dei debiti commerciali negli Stati Uniti, segnali contrastanti provengono dall’Amministrazione di Trump.

In un’intervista a Bloomberg News del primo maggio, Donald Trump aveva alimentato grandi timori a Wall Street, affermando che sta esaminando una proposta di “Glass-Steagall del XXI Secolo”. Un’ora dopo quella dichiarazione, il portavoce Sean Spicer ha fatto notare che il Presidente aveva appena incontrato l’associazione dei banchieri locali, e stava “considerando attivamente opzioni” per modernizzare la legge originale che separava le banche ordinarie da quelle d’affari. La stessa Bloomberg aveva fatto notare che “la base dei partiti repubblicano e democratico – gente come Bernie Sanders e Elizabeth Warren – ha chiesto il ripristino di Glass-Steagall”.

Quando Bloomberg ha chiesto alla Warren il 10 maggio se fosse disposta a lavorare con l’Amministrazione di Trump per far passare la Glass-Steagall, l’influente senatrice democratica ha risposto di non avere ancora aperto dei canali con la Casa Bianca, ma “finora ci sono state delle buone conversazioni e ciò è quanto voglio che accada. Sono pronta. Perché, vedete, questa è una di quelle cose di base – quelli di Wall Street possono essere contrari, ma la maggior parte del popolo americano la vuole”.

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Quasi sicuramente la Warren si riferisce a conversazioni avute con Gary Cohn, il capo dei consiglieri economici della Casa Bianca.

Poi il 19 maggio è arrivata una doccia fredda dall’audizione al Senato del segretario al Tesoro Steven Mnuchin, il quale ha affermato che l’Amministrazione è contraria alla separazione bancaria. Incalzato proprio dalla Warren, che gli ha chiesto di spiegare come fare una “Glass-Steagall del XXI Secolo”, come Mnuchin continua a sostenere, senza la separazione, l’ex banchiere d’affari non ha saputo rispondere.

È evidente che lo scontro all’interno dell’Amministrazione di Trump sull’affrontare o meno il potere di Wall Street non si è ancora risolto. Ma proprio gli scricchiolii del sistema finanziario dovrebbero aiutare a capire che occorre muoversi in anticipo per gestire ordinatamente quello che può diventare un rovinoso crollo, e l’unico modo per farlo è adottare la Glass-Steagall.

Ci sono disegni di legge già presentati alla Camera (con quarantasette firmatari) e al Senato (con nove firmatari). Alla Camera se ne sono aggiunti sette negli ultimi giorni, a riprova di una tendenza motivata anche dalle nubi sull’orizzonte finanziario.