Pubblichiamo la traduzione dell’intervista concessa dall’europarlamentare Marco Zanni a Matthew Ogden del LaRouchePAC.

MATTHEW OGDEN: Buon pomeriggio, oggi è il 30 Novembre, 2018 Mi chiamo Matthew Ogden, e state guardando la nostra trasmissione del venerdì pomeriggio su larouchepac.com .

Oggi va in onda una puntata molto speciale. Presenterò un’intervista dal vivo che ho avuto l’opportunità di condurre all’inizio di questa settimana con un membro del Parlamento Europeo, Marco Zanni, deputato Italiano, che era a Washington, per numerosi incontri a Capitol Hill con membri del Congresso degli Stati Uniti. Avremo anche una discussione con Liliana Gorini, che è la Presidente di MoviSol in Italia. Tutte queste discussioni verranno nel contesto di ciò che sta accadendo mentre parliamo; il vertice del G20 che si sta tenendo in Argentina, con i capi di stato dei paesi del G20, ed è un momento molto significativo per gli incontri che lì si svolgeranno. Sappiamo che il Presidente Trump si incontrerà con il presidente cinese Xi Jinping. Opportunità molto importante per un’importante collaborazione tra i due capi di stato, che – nonostante la cosiddetta guerra commerciale in corso – hanno stabilito un rapporto personale molto stretto. Sappiamo che l’incontro previsto tra il Presidente Trump e il Presidente russo Vladimir Putin non avverrà. E’ stato annullato all’ultimo minuto a causa di provocazioni e intensificazioni molto pericolose che si sono verificate sia in Ucraina, sia qui negli Stati Uniti.

Ciò che dovrebbe essere in discussione in questo vertice del G20 è l’urgente necessità di una Nuova Bretton Woods. Potrebbe avvenire proprio lì. I leader di questi paesi – specialmente gli Stati Uniti, la Russia e la Cina – potrebbero convocare un vertice di emergenza per discutere la riorganizzazione dell’ordine economico internazionale. Questa Nuova Bretton Woods, invocata da oltre 25 anni da Lyndon LaRouche, sarebbe un ritorno alla visione che Franklin Roosevelt aveva avuto nell’era del dopoguerra per la cooperazione tra le grandi potenze mirante allo sviluppo del mondo intero. Grandi progetti, grandi investimenti in grandi progetti infrastrutturali e un crescere delle potenzialità produttive del lavoro e degli standard di vita di popoli di ogni nazione del pianeta. Questa Nuovo Bretton Woods non potrebbe essere più urgente, poiché la situazione finanziaria transatlantica si sta avvicinando ad un crac potenzialmente catastrofico.

Un elemento molto importante di questa New Bretton Woods potrebbe essere un rapporto speciale tra gli Stati Uniti e l’Italia. Quello che ha sottolineato Marco Zanni, come ascolterete nella mia intervista, è che gli Stati Uniti e l’Italia potrebbero unirsi per imporre nuovi disegni di legge per la separazione bancaria; o, come lo chiamiamo qui negli Stati Uniti, Glass-Steagall. Come abbiamo sottolineato, la legge Glass-Steagall è il primo passo importante per riorganizzare tutto il sistema finanziario transatlantico in bancarotta e introdurre le quattro leggi economiche di Lyndon LaRouche. Quindi, senza ulteriori indugi, vorrei portarvi a Capital Hill, Washington, D.C., per l’intervista che ho avuto il piacere di condurre all’inizio di questa settimana con un membro del Parlamento europeo, Marco Zanni, che si unirà a noi proprio lì durante il corso degli incontri con i membri del Congresso questa settimana.

OGDEN (video) : Buongiorno! Sono Matthew Ogden di larouchepac.com, e sono qui oggi a Capitol Hill, Washington, DC, con un ospite speciale . Abbiamo Marco Zanni, che è membro Italiano del Parlamento Europeo. Rappresenta la Lega al Parlamento Europeo. Marco Zanni si unirà a noi qui a Capital Hill oggi, dove ha tenuto importanti incontri con membri del Congresso insieme a Paul Gallagher, che è l’esperto economico dell’Executive Intelligence Rewiew. Siamo qui per avere una breve discussione su quale sia il contenuto di questi incontri e su cosa Marco Zanni stia discutendo con questi membri del Congresso.

Marco, grazie per esserti unito a noi qui oggi e benvenuto negli Stati Uniti. Vorrei chiedere a Paul Gallagher di parlarci un po’ della petizione che Marco Zanni sta presentando qui ai membri del Congresso, che ha raccolto 217 firme; e qual sia e quale sarà il contenuto delle tue discussioni con i membri del Congresso.

PAUL GALLAGHER: Bene, all’origine della visita di Marco qui è stato il fatto che il nuovo governo in Italia ha la separazione bancaria – negli Stati Uniti, il Glass-Steagall Act è la nostra versione– nel programma di governo e dei due partiti principali nella coalizione, la Lega e il Movimento Cinque Stelle. Molti dei membri del Senato e della Camera dei Deputati in Italia, così come alcuni ministri del governo, hanno firmato questa dichiarazione che chiede agli Stati Uniti, al Presidente, di ripristinare la separazione bancaria. Quello che Marco ha fatto, e sta facendo in questi incontri, e’ di spiegare — penso che ci incontreremo con circa 20 membri del Congresso — spiegare loro perché la separazione bancaria sia l’unico modo per prepararsi al crac finanziario in arrivo. Perché quello che è stato fatto dopo il crollo del 2008 è stato un completo fallimento, e questa separazione bancaria deve essere adottata subito. Certo, sta anche spiegando molto di più sul perché ci sia attualmente uno scontro tra il nuovo governo italiano e la burocrazia europea, con la Commissione Europea. Abbiamo già avuto reazioni sia contrarie che favorevoli , e una potenziale collaborazione con un paio di persone che abbiamo incontrato. Già ieri, sebbene il nostro programma di ieri fosse leggero, oggi è molto impegnativo e domani ancora di più. Quindi, questo è quello che stiamo facendo. Ecco – -forse lo mostreremo in un secondo momento, ma questa è una foto di Marco con il vice premier Matteo Salvini e un attivista di MoviSol e della Lega, Massimo Richard Kolbe Massaron; e stanno mostrando la dichiarazione “Separate le banche”, firmata da tanti di questi parlamentari e ministri.

OGDEN: Allora Marco, spiegami un po’ di più. Questa è una petizione; 217 firme. L’hai presentata in Regione Lombardia poco prima di partire per gli Stati Uniti. Di cosa parla?

MARCO ZANNI: È un momento molto importante. Come diceva Paul, siamo qui per discutere con i membri del Congresso Statunitense due argomenti molto importanti. Quello che sta succedendo ora nell’Unione europea e in Italia, come sapete l’Italia ha eletto in marzo il primo governo populista nella storia dell’Unione europea. C’è una sorta di impulso per un cambio di potere alla guida dell’Unione Europea.

Nel maggio 2019 avremo le elezioni europee che saranno molto importanti per mostrare al mondo che l’equilibrio del potere nell’Unione europea sta cambiando. I partiti tradizionali,che sostengono politiche sbagliate e la deregulation finanziaria che ci hanno portato al collasso e all’aumento della speculazione finanziaria non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa, vedono ridurre sempre di più il loro consenso in termini di voti. E i nuovi partiti stanno crescendo per mostrare che è possibile un’alternativa per il bene comune delle nostre economie sia negli Stati Uniti che nella Unione Europea.

La seconda questione molto importante di cui parlerò con i rappresentanti degli Stati Uniti riguarda questa separazione bancaria. Come sappiamo, nel nostro programma di governo abbiamo un punto specifico sulla separazione bancaria perché pensiamo che abbiamo bisogno di regolamentare meglio i nostri mercati finanziari, le nostre istituzioni finanziarie al fine di creare un sistema che sosterrà l’economia reale e gli investimenti in importanti infrastrutture. Perché gli investimenti infrastrutturali sono scesi al minimo negli ultimi cinque anni nell’Unione europea; non solo in Italia, ma anche nella più grande economia dell’Unione –Germania– e anche negli Stati Uniti. Siamo qui per discutere e presentare la nostra petizione; negli ultimi due anni abbiamo raccolto oltre 200 firme da parte di parlamentari italiani e anche da persone che sono effettivamente membri del governo e anche ministri, come lo è Salvini. È molto importante mostrare ai nostri amici statunitensi che tutti gli sforzi che abbiamo compiuto in passato negli ultimi cinque o sei anni dopo la grande crisi finanziaria per regolamentare in meglio il nostro sistema finanziario, stanno fallendo. Oggi, tutte le più grandi istituzioni finanziarie, le banche d’affari negli Stati Uniti e in Europa, stanno facendo esattamente quello che hanno fatto in passato. Quindi minacciando la stabilità del nostro sistema finanziario, minacciando l’economia reale, la nostra industria, con le moltissime bolle finanziarie nelle loro pance che scoppieranno in futuro. Quindi, abbiamo livelli incontrollati di prestiti , prestiti governativi che rappresentano una minaccia per la nostra economia. Abbiamo grandi istituzioni in Europa; abbiamo Deutsche Bank, ci sono moltissimi contratti che chiamiamo attività di Livello 2 e Livello 3 che sono di una ingegneria finanziaria complessa e che sono strumenti di liquidità bancaria e di cui il valore è davvero volatile; tutto ciò minaccia la stabilità del nostro sistema finanziario.

Quindi, dobbiamo agire per costruire, come abbiamo fatto negli ultimi cinque anni, strumenti per assorbire o far fronte alle conseguenze di una crisi finanziaria; ma dobbiamo agire alle radici per prevenire altre crisi finanziarie. E questa separazione bancaria, questa petizione e la separazione bancaria che abbiamo nel nostro programma in Italia è molto importante come primo passo per garantire la stabilità del nostro sistema finanziario, la stabilità delle nostre banche e il fatto che il nostro sistema finanziario sarà in futuro concentrato esclusivamente sul sostegno agli investimenti prioritari che possono avvantaggiare l’economia reale, i nostro cittadini, le nostre PMI, le nostre aziende e la nostra economia; non solo nell’Unione Europea ma anche negli Stati Uniti. Siamo tutti sulla stessa barca, ed è molto importante cooperare in questo senso perché il primo passo del governo italiano è molto importante nel proporre questa legge. Ma abbiamo bisogno che l’Europa e gli Stati Uniti cooperino su questo perché tutta la legislazione finanziaria viene elaborata e decisa a livello internazionale; il G20, il Comitato di Basilea, il Consiglio per la Stabilità Finanziaria . Quindi è molto importante per me discutere con i membri del Congresso su questi importanti problemi.

Distribuiremo queste firme ai membri del Congresso per rafforzare i nostri rapporti e dare seguito alla discussione e alla cooperazione nel ripristino della separazione bancaria per rendere più sano il nostro sistema finanziario e concentrarlo davvero su benefici comuni per la nostra gente e i nostri paesi.

OGDEN: Lasciatemi osservare che abbiamo una grafica che è ciò che stai mostrando, e forse possiamo dare un’occhiata a questo. Separazione bancaria, o come la chiamiamo qui negli Stati Uniti, Glass-Steagall, che è un riferimento alla legge bancaria originale del 1933 di Franklin Roosevelt. Questo fa parte sia del programma del Movimento Cinque Stelle che della Lega, che sono i partner della coalizione nel governo italiano. Questo è in realtà molto simile anche negli Stati Uniti. La legge Glass-Steagall era nella piattaforma elettorale sia del partito repubblicano che del partito democratico. Quindi, c’è un enorme potenziale in Italia e negli Stati Uniti che questo potrebbe seriamente diventare parte della politica ufficiale del governo di entrambi questi paesi.
Vorrei che tu dicessi qualcosa su quale sia l’importanza di una cooperazione transatlantica? Qual è l’importanza di portare l’Italia, come leader di questo nuovo movimento che sta emergendo in Europa, insieme agli Stati Uniti come partner nel forzare questo tipo di riorganizzazione finanziaria transatlantica?

ZANNI: Gli Stati Uniti sono un alleato storico dell’Italia e abbiamo davvero apprezzato il fatto che il Presidente Trump abbia dato il benvenuto al nuovo Premier italiano Giuseppe Conte, che ha incontrato per la prima volta al vertice del G7 tenutasi questa estate. Quindi, la posizione di questa amministrazione degli Stati Uniti nei confronti del nuovo governo italiano è molto positiva, ed è un’opportunità per l’Italia di fungere da ponte tra questa amministrazione e un’Europa che cambierà. Niente più Merkel, niente più Macron, ma più partiti e leader politici che sono realmente orientati alle persone, alle nostre PMI e ai nostri territori e nazioni. Ciò sarà molto importante per rafforzare la discussione e il rapporto tra gli Stati Uniti, l’Europa e l’Italia. E cosa più importante, questa cooperazione deve essere rafforzata soprattutto nel campo della regolamentazione finanziaria, perché, come ho detto, è molto positivo che il governo italiano abbia nel suo programma questa separazione bancaria, la Lega per molti anni ha sostenuto la separazione bancaria, ma non è abbastanza. L’Italia da sola non basta; abbiamo bisogno di più nazioni, più partiti e più persone per essere a bordo di questo progetto. E avere questa forte comunicazione e una forte cooperazione con gli Stati Uniti è fondamentale per proporre una riforma mondiale o almeno transatlantica dei nostri mercati finanziari, del nostro sistema bancario. Perché il Glass-Steagall, la separazione delle banche non è sufficiente per una nazione; abbiamo bisogno della cooperazione internazionale, della cooperazione transatlantica e della raccolta di tutti i paesi in via di sviluppo per riformare il nostro sistema bancario per prevenire un’altra crisi finanziaria che arriverà. Come ho detto, le grandi banche e le istituzioni finanziarie stanno facendo lo stesso, o stanno commettendo gli stessi errori che hanno commesso in passato e questo ha innescato la grande crisi finanziaria che ha ancora un impatto negativo sulla nostra economia. Quindi, è molto importante che il Presidente Trump e il Presidente del Consiglio Conte, anche in futuro, rafforzino la cooperazione nelle questioni relative alla regolamentazione finanziaria e che i membri del Parlamento europeo come lo sono io, o membri dei parlamenti nazionali in Europa, vadano al Congresso americano per discutere con i membri del Congresso su questo argomento molto importante.

Sono abbastanza sicuro che siamo in grado di fornire questo modello, perché questa è una riforma molto importante di cui abbiamo bisogno, per rendere il nostro sistema più sano e più focalizzato sui bisogni dei nostri cittadini.

GALLAGHER: A questo proposito, Marco ha già invitato un congressista a Bruxelles per le presentazioni ai vari gruppi di partito e agli organi di ascolto. Abbiamo appreso anche che al nuovo Congresso appena eletto verrà ripresentata la legge Glass-Steagall.

OGDEN: E’ davvero molto interessante!

GALLAGHER: Quindi, si spera che la collaborazione vada in entrambe le direzioni, non solo in termini di input italiano qui, ma anche di fare una legge sulla separazione bancaria tra i due continenti, per così dire.
OGDEN: Puoi dire di più, Paul sull’urgenza? Quello che Marco stava dicendo che le pratiche bancarie che hanno portato al crac sono ancora in corso, e che dobbiamo prepararci a qualcosa di potenzialmente uguale o peggiore del 2007-2008. Qual è l’urgenza di installare immediatamente questo muro di protezione?

GALLAGHER: Penso che ci siamo già preparati per questo. Quanto è stato fatto negli ultimi dieci anni nella politica delle banche centrali per creare 15 trilioni di dollari in nuova liquidità esclusivamente per uso universale delle banche, ha creato una bolla del debito societario molto ampia negli Stati Uniti ed Europa, che ora si rivela molto traballante. La qualità di quel credito si sta deteriorando. Penso che Marco sia stato in grado di spiegare dal punto di vista europeo ad alcuni dei congressisti qui, esattamente quanto sia grave la qualità di alcuni di quei crediti sui registri delle maggiori banche europee. Sta peggiorando rapidamente con l’aumento dei tassi di interesse, quindi quello che dobbiamo evitare con la legge Glass-Steagall è che queste banche ora scarichino tutto quel debito inesigibile su tutti noi sui fondi pensione e sui fondi comuni di investimento del mercato monetario, e sui fondi di assicurazione sanitaria e così via. Lo fanno quando sono consapevoli che il debito che hanno sta iniziando a peggiorare, come abbiamo visto nel 2007, lo hanno scaricato in modo molto aggressivo su tutti gli altri in tutto il mondo. La legge Glass-Steagall impedirebbe loro, separando queste funzioni, di creare quei titoli, quindi impedirebbe loro di farlo. Non siamo in grado di fermare il debito impagabile, almeno una parte di esso, dal collasso. Possiamo certamente risolvere il problema se proteggiamo il sistema bancario commerciale, il canale del credito, e questo era lo scopo originario della legge Glass-Steagall.

OGDEN: Forse potremo discutere un po’ ‘di più sul contesto, sul più ampio programma economico per cui stai facendo una campagna. Una volta riorganizzato questo sistema finanziario, che cosa deve accadere? Cosa sta succedendo in Italia sulla questione degli investimenti nelle infrastrutture? Abbiamo visto tutti la notizia dell’orrido crollo del ponte Morandi a Genova. Qual è il contesto per questo, e qual è il rifiuto della burocrazia nell’Unione europea?

ZANNI: Stiamo vivendo in Italia questo scontro tra il nuovo governo e la Commissione Europea sulla manovra del governo italiano per il 2019, ma dal mio punto di vista, è solo una mossa politica della Commissione Europea che si scontra con un governo che si oppone a molte delle politiche dall’UE. Stanno dicendo che programmare un rapporto PIL / deficit pari al 2,4% porterà l ‘Italia al default . Non è vero, è una notizia falsa; perché gli indicatori macroeconomici italiani sono molto buoni. Abbiamo un avanzo di bilancio primario di 40 miliardi di euro, quindi il 3% del nostro PIL. Abbiamo un surplus di bilancio esterno di 50 miliardi di euro; questo è il 4% del nostro PIL; quindi siamo perfettamente al sicuro. Se il Giappone sta attuando un PIL/deficit del 4,5% con un rapporto debito/PIL più alto di quello italiano, e stanno ancora pagando tassi d’interesse dello 0,8% sulle loro obbligazioni sovrane, significa che in Europa stiamo attuando strumenti sbagliati, sbagliata protezione da parte della banca centrale e sbagliate regole economiche. Ci opponiamo alle politiche di austerità che impediscono ai governi di investire nelle infrastrutture. Quello che è accaduto in agosto al Ponte Morandi, che è crollato drammaticamente, è un segnale che dobbiamo agire immediatamente per ripristinare un’enorme quantità di denaro pubblico da investire nelle nostre infrastrutture. La separazione bancaria aiuterà il nostro governo a fare ciò, creando una banca apposita; e stiamo lavorando su questo, in particolare per l’Italia meridionale, che ha il maggiore divario negli investimenti infrastrutturali. Quindi, la separazione bancaria ci aiuterà nella creazione di istituzioni finanziarie, istituti di credito specializzati nel finanziamento delle infrastrutture. Ne abbiamo bisogno non solo in Italia ma anche in Germania.

Il rapporto tra PIL e investimenti infrastrutturali è sceso in modo allarmante negli ultimi sei anni nell’Unione europea a causa di politiche sbagliate di austerità. Tagliare il budget non è il modo giusto per far crescere un’economia. Gli investimenti sono componenti positive del PIL e porteranno benefici ai nostri cittadini, ai nostri scambi all’interno dell’Unione europea, alle nostre collaborazioni con le economie emergenti in Medio Oriente, in Asia, in Africa. Quindi, è molto importante investire in infrastrutture in Italia per rendere il nostro paese una sorta di centro nevralgico all’interno del Mediterraneo tanto per il commercio e quanto per le relazioni con altri paesi. È molto importante questa opposizione che il governo italiano sta affrontando per le regole sbagliate che l’Unione europea promuove, perché l’Europa è stata negli ultimi dieci anni, il continente che è cresciuto meno in termini di PIL rispetto ad altri paesi sviluppati. Quindi, dobbiamo agire per cambiare le nostre regole, dobbiamo rendere gli investimenti nelle infrastrutture una priorità dell’ Unione, ma senza usare stupidi strumenti finanziari come la Commissione ha fatto in passato con il piano Juncker che è stato annunciato come un grande piano di investimenti infrastrutturali da parte della Commissione stessa, spostando solo 20 miliardi di euro dal bilancio europeo verso infrastrutture che avrebbero attivato oltre 300 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi in soli tre anni. Dopo tre anni, nessuno ha visto questi 300 miliardi di euro di investimenti nelle infrastrutture, perché stavano solo spostando una piccola somma di denaro dall’UE verso investimenti in piccole infrastrutture per poter investire pesantemente nell’economia. Abbiamo bisogno che i governi siano in grado di investire pesantemente nelle infrastrutture e di avere il supporto anche delle banche dedicate a finanziare tali infrastrutture.

OGDEN: Infine, su questo argomento, c’è un paese che sta investendo molto in infrastrutture sia a livello nazionale che internazionale, ed è la Cina. La nuova Via della Seta o l’ Iniziativa One Belt, One Road avviata dalla Cina,e il ruolo che la Cina sta svolgendo attualmente in Africa, e qual è il potenziale che avrà questo tipo di riorganizzazione del sistema finanziario transatlantico e quale l’ orientamento verso la collaborazione con la Nuova via della Seta o Iniziativa Belt and Road? Qual è la predisposizione verso questo progetto tra certe personalità nel contesto Italiano, e come vedi l’urgenza di questo cambiamento strategico?

ZANNI: Questa strategia potrebbe avere un grande impatto nel promuovere la crescita economica nell’Unione europea, nella creazione di posti di lavoro, nella lotta alla disoccupazione, e sarà molto importante cooperare con la Cina in questo progetto. Molti nuovi paesi, tra cui l’Italia, hanno aderito al progetto della Banca Asiatica di Investimento nelle Infrastrutture; investire dei capitali lì. Ma dobbiamo estendere la cooperazione con la Cina in questo campo anche per aiutare e risolvere il grande problema dei flussi migratori dall’Africa verso l’UE che l’Italia ha subito negli ultimi quattro o cinque anni. Sarebbe molto importante rimodellare il modo in cui l’UE investe denaro in Africa per sostenere lo sviluppo dei paesi e delle economie africane. Guardando al modello cinese, che è più efficiente in termini di strategia dei capitali lì investiti, in termini di creazione di posti di lavoro e crescita del PIL, sarebbe utile non solo ai paesi africani, ma anche ai paesi dell’UE a ridurre i costi legati alla gestione di flussi di immigrazione incontrollati. E nel commercio anche con i paesi africani che diverrebbero più ricchi e quindi la domanda di prodotti UE da quei paesi potrebbe aumentare grazie a tali investimenti. Spero che anche in questo campo ci sarà un enorme cambiamento nel modo in cui l’Unione europea gestirà i flussi di denaro e gli investimenti nelle infrastrutture e la sua partecipazione alla One belt, One Road Iniziative. Alcuni dei paesi dell’Europa orientale avevano iniziato a cooperare concretamente con la Cina su progetti di grandi infrastrutture che collegavano l’Asia e il Medio Oriente all’Europa; ma abbiamo bisogno di più iniziative. Tu sostieni che la Cina sta offrendo questo tipo di approccio e affermo che lo può fare perché non hanno stupide regole sulla pressione che il debito esercita sul deficit pubblico, o altro. Sono in grado di investire con forza nello sviluppo di infrastrutture a beneficio dell’economia. Quindi, guardare all’esempio cinese potrebbe giovare anche ai cittadini europei e alle nazioni europee nel promuovere la crescita del PIL, la creazione di posti di lavoro, la lotta all’immigrazione incontrollata e anche dare ai paesi africani l’opportunità di raggiungere il livello dei paesi sviluppati.

GALLAGHER: E se posso aggiungere, la Cina è l’unica grande economia al mondo che ha una separazione bancaria modellata sulla legge Glass-Steagall. Quando gli Stati Uniti l’hanno abrogata a metà degli anni ’90, la Cina l’ha adottata. L’hanno adottata negli ultimi 25 anni.

(Traduzione di Stefania Santacroce, che ringraziamo)

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