Il 18 febbraio gli inquirenti svizzeri hanno fatto perquisire la sede di HSBC Suisse a Ginevra, nell’ambito di un’inchiesta su “riciclaggio aggravato di denaro”. L’inchiesta potrebbe condurre all’incriminazione di individui e della banca stessa per mancata sorveglianza.

L’inchiesta di Ginevra ha acceso i riflettori su alcune istituzioni, che hanno coperto la HSBC nel passato. Queste stesse istituzioni, come l’ente di vigilanza Finma, si sono opposte all’iniziativa parlamentare per la separazione bancaria.

Negli anni recenti la Finma ha condotto ben tre indagini sull’HSBC per sospetto riciclaggio, tutte concluse con un nulla di fatto. L’ex procuratore Dick Marty, in un’intervista a Le Courrier e La Liberté, ha accusato la Finma di non aver visto “un elefante che le passava davanti” in un caso di “truffa enorme”, ma di essere implacabile nei confronti di chi compie piccole irregolarità. Una commissione del Consiglio degli Stati (Ständerat), la Camera alta, ha richiesto un incontro di chiarificazione con l’ente di vigilanza.

La Finma è nota per essere stata la prima ad aver introdotto in Europa la legge del bail-in, il prelievo forzoso, per i futuri salvataggi bancari. In un articolo sul quotidiano Neue Zuericher Zeitung del 4 maggio 2013, i due funzionari che avevano steso le nuove regole spiegarono che, tra l’altro, il bail-in avrebbe potuto impedire la separazione delle attività bancarie. Uno dei due, il cittadino britannico Mark Branson, è oggi a capo della Finma e ha fatto parte del “gruppo di esperti” che ha dato parere negativo sulla separazione bancaria al governo di Berna.

I riflettori sono puntati anche sul Procuratore capo Michael Lauber, che avrebbe dovuto avviare un’inchiesta subito dopo le rivelazioni, ma che ha sostenuto di non poterlo fare perché la notizia di reato era stata ottenuta illegalmente. I due procuratori di Ginevra che si sono mossi in seguito sono evidentemente di diverso parere. Il comportamento di Lauber può essere spiegato col fatto che egli è un uomo dell'”industria finanziaria”. Dopo aver guidato la Financial Intelligence Unit del Lichtenstein, ha presieduto l’Associazione Bancaria del principato (2004-2010), prima di diventare capo dell’autorità finanziaria dello stesso (201-2011). Lauber, che si è messo in vista sbandierando la propria omosessualità, è stato il primo alto funzionario svizzero ad essere esonerato dall’esame di sicurezza prescritto per le più importanti cariche pubbliche e al quale erano stati regolarmente sottoposti i suoi predecessori.