Il numero di casi di colera nello Yemen, sotto l’attacco bellico della coalizione anglo-saudita intenzionata a distruggere infrastrutture e fabbriche, ha raggiunto un livello senza precedenti negli ultimi cinquant’anni su scala planetaria. Il 9 novembre l’OMS ha riferito la conta: 908 mila persone infette, 2192 morti.

Nel 1970 a livello mondiale non vi erano più di 100 mila casi. Nel 1991 un’epidemia sul territorio peruviano colpì 323 mila persone, mentre a livello mondiale i casi erano già saliti a 600 mila. Nel 2010, dopo il terremoto di Haiti, soltanto in quel Paese i casi raggiunsero i 343 mila. Nel 2017 i casi di colera nel solo Yemen sono 900 mila e ammontano a livello mondiale a 1,4 milioni di ammalati. La situazione, pertanto, è di gran lunga peggiorata.

La coalizione anglo-saudita ha deciso il 6 novembre di chiudere ogni accesso per terra, per mare e per via aerea allo Yemem, eccezion fatta per le zone sotto il proprio controllo: ciò ha ridotto in modo decisivo le forniture di materiale sanitario. Il dott. Nevo Zagaria, rappresentante dell’OMS nello Yemen ha dichiarato che “abbiamo compiuto progressi e recentemente vi sono stati meno decessi di colera, ma avremo un regresso consistente se non avremo accesso a tutte le regioni colpite dall’infezione”.