L’8 marzo il Presidente Trump ha confermato la sua politica di dazi verso le importazioni di acciaio e alluminio. Circondato da operai del settore siderurgico, Trump ha mantenuto una delle sue promesse elettorali, quella di ribaltare la politica commerciale liberista per rilanciare il settore industriale americano e creare posti di lavoro. Anche se i dettagli devono ancora essere definiti, e sono probabili deroghe, ad esempio sulle importazioni da Canada e Messico, i dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio hanno gettato nella disperazione molti fautori del liberismo sfrenato, anche nel suo partito.

Gary Cohn (nella foto), capo dei consiglieri economici ed ex numero due di Goldman Sachs, nonché liberista sfrenato, ha dato le dimissioni il 6 marzo, quando Trump ha respinto il suo tentativo di ridurre i dazi. Il settimanale Politico scrive che con le dimissioni di Cohn “Wall Street perde il suo uomo alla Casa Bianca”.

Il principale timore dei sostenitori del liberismo è che Trump torni all’orientamento anti Wall Street che aveva caratterizzato la sua campagna elettorale. Allora, aveva denunciato il libero scambio e la politica speculativa di Wall Street che ha provocato il crac del 2008, promettendo il ripristino della legge Glass-Steagall, ovvero la netta separazione tra banche d’affari e banche commerciali.

Le dimissioni di Cohn rimuovono uno dei principali oppositori della sua promessa elettorale su Glass-Steagall, ed anche un nemico dei suoi progetti infrastrutturali. Cohn ha sabotato il piano infrastrutturale di Trump imponendo un disegno di legge che invece di garantire fondi dello stato, promuove la partnership tra pubblico e privato (PPP), che non piace a Trump, e prevede che l’80% dei fondi venga dagli enti locali, cosa che non avverrà perché non hanno fondi a sufficienza.

E’ evidente che i dazi, da soli, non rilanceranno l’industria, solo con la legge Glass-Steagall e una politica creditizia stile Alexander Hamilton sarà possibile liberare risorse per l’economia reale. Ma con le dimissioni di Cohn, Trump potrebbe tornare alle idee del Sistema Americano di Economia Politica che furono una parte centrale del suo programma come candidato, mettendo fine alla politica liberista e post-industriale che ha arricchito solo gli speculatori, col pieno sostegno delle amministrazioni Bush e Obama, e rilanciando invece la capacità industriale e la produttività.

Questo è il motivo del panico a Wall Street ed alla City di Londra per le decisioni di Trump.