Viene sempre più alla luce la questione del coinvolgimento dei servizi segreti britannici nell’avvelenamento del doppio agente britannico Sergei Skripal e di sua figlia Julia.

Parlando ad una conferenza stampa a Mosca il 2 aprile, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha notato che l’intelligence britannica “o il governo britannico” sono chiaramente i beneficiari dell’avvelenamento di Skripal e sua figlia. Ci sono spiegazioni ben diverse di quelle strombettate da Londra e i suoi colleghi occidentali, ovvero, che i responsabili sarebbero i russi. Ha citato esperti che notano che il caso Skripal “va a vantaggio dei servizi speciali britannici, noti per la loro abilità di agire con licenza di uccidere”. Inoltre “va a beneficio del governo britannico che si trovava in una situazione difficile” in quanto non era riuscito a negoziare con l’Unione Europea termini favorevoli per la Brexit.

“I leader di molti paesi si pongono domande” ha aggiunto il ministro degli Esteri e “ritengo che la Gran Bretagna non potrà evitare di rispondere a queste domande. Sono troppo ovvie, ed è troppo ovvio il fatto che i nostri colleghi britannici abbiano perso il senso della realtà”.

Nel frattempo, a Londra, l’ambasciatore russo Alexander Jakovenko ha accusato Londra di essersi rifiutata di condividere informazioni sull’avvelenamento, cosa che ha indotto Mosca a “sospettare fortemente” che Londra fosse la vera responsabile del crimine. L’ambasciatore russo sottolinea anche che per poter ottenere sostegno dalla popolazione e dal Parlamento, Theresa May aveva bisogno di una “grave provocazione” e ne ha escogitata una particolarmente “selvaggia” per assumere un ruolo di guida nella campagna occidentale per “contenere” la Russia. Ma Mosca non permetterà a Londra di evitare le conseguenze legali delle proprie azioni, ha concluso Jakovenko. “Dovranno dare delle risposte”.