I risultati delle elezioni del 25 gennaio in Grecia, che hanno dato a Syriza quasi la maggioranza assoluta, esprimono il ripudio popolare della politica di austerità genocida imposta alla Grecia dalla Troika (UE, BCE, Fondo Monetario Internazionale).



 

Lyndon LaRouche li ha definiti “una vittoria che assicurerà una svolta in tutta la situazione europea e transatlantica”. Il fatto che il popolo greco si sia ribellato al regime della Troika, ha notato, è uno dei numerosi sviluppi dell’ultimo periodo che possono portare alla fine del fallito sistema dell’Euro, come la recente decisione della Banca Nazionale Svizzera di sganciare il franco dall’Euro, che ha provocato notevoli perdite in derivati a Wall Street ed alla City di Londra.




L’esito del voto in Grecia avrà un “enorme impatto sulla Germania”, ha spiegato LaRouche. “La Merkel e compagnia sono in una posizione difficile, fingono di avere il controllo della situazione in Europa, ma in realtà non ce l’hanno, e il voto greco ne è la dimostrazione. Esso scombussola i piani della Merkel, che non potrà più pretendere che la politica di austerità stia funzionando”.




“Magnifico”, ha concluso LaRouche, aggiungendo che “il nemico dell’umanità è stato danneggiato e tutti dovrebbero esserne contenti”.




Il voto greco, se il nuovo governo terrà duro sulla rinegoziazione del debito, potrebbe innestare una dinamica che potrebbe presto portare ad una implosione dell’Euro.




Le implicazioni per Wall Street sono altrettanto drammatiche. Le principali banche hanno già subìto grosse perdite in derivati, dovute alla decisione svizzera di sganciare il franco dall’Euro. Le stesse banche, insieme alla loro controparte della City di Londra, detengono oltre 600 miliardi di dollari di titoli tossici legati al petrolio ed al gas naturale, e questa bolla speculativa sta per esplodere. Potrebbe scatenare la disintegrazione di tutto il sistema finanziario transatlantico in qualsiasi momento.




Come ha sottolineato LaRouche negli ultimi mesi, mandare in bancarotta Wall Street e la City di Londra è il fattore determinante per fermare la dinamica che conduce ad una potenziale guerra termonucleare. Sono sempre più le voci di sanità che si levano in questo senso.