La pubblicazione di milioni di documenti della società legale panamense a lungo al centro delle operazioni di occultamento delle fortune delle élite mondiali è un’operazione apertamente condotta dalla Gran Bretagna e dalla sua marionetta Barack Obama, con il sostegno finanziario del megaspeculatore George Soros, il grande riciclatore di denaro anche questa volta al servizio di una nuova fase di “cambiamenti di regimi” in giro per il mondo.

Facciamo notare che:

  1. un titolare della società è il figlio di un ex ufficiale delle SS, riciclato presso la CIA dopo la guerra e in seguito spedito in America Latina a tener compagnia ad altre migliaia di nazisti protetti da Allen Dulles in funzione “anticomunista”;
  2. il secondo titolare fu a capo del partito panamense che condusse uno dei primi golpe guidati dalla CIA, proprio a Panama: l’estromissione di Manuel Noriega. Il partito stesso è stato guidato per decenni da un membro del movimento nazista:
  3. la pubblicazione dei documenti è avvenuta dopo un’attenta selezione ed è servita a condurre attacchi privi di fondamento al Presidente russo Vladimir Putin e al Presidente cinese Xi Jinping, nel quadro delle provocazioni belliche di Obama contro i loro Paesi.

L’economista e fondatore dell’EIR Lyndon H. LaRouche, Jr. ha identificato immediatamente l’operazione angloamericana ma ha fatto notare che qualunque sforzo nel portare a termine “rivoluzioni colorate” contro la Russia o contro la Cina sarà vano. La realtà è che l’intero sistema finanziario occidentale si sta disintegrando, mentre la maggioranza della popolazione mondiale si orienta verso la Cina e la Russia, le quali stanno offrendo programmi infrastrutturali su vasta scala e protezione dal terrorismo di matrice in realtà anglo-americana, finalizzato al cambiamento di regime, alla creazione di stati falliti.

Anche negli Stati Uniti il nostro movimento ha messo in luce un cambiamento di fase in seno al popolo, in parte innescato dai suoi interventi in piazza e presso le istituzioni. L’azione è una combinazione di una battaglia per il ripristino della legge Glass-Steagall, per la cultura classica (vedi i concerti gratuiti offerti dallo Schiller Institute con le note del Messia di Haendel), di una campagna per la rinascita del programma spaziale della NASA (vedi Kesha Rogers in Texas) e di una mobilitazione nelle scorse settimane verso la conferenza di domani, a Manhattan, dal titolo “Costruire un Ponte Terrestre Mondiale, Comprendere la vera umanità della nostra specie”. Questa azione sta iniettando l’ottimismo in una popolazione depressa e demoralizzata: che cosa, invece, può fare un popolo creativo?

È urgente la creazione di un nuovo paradigma per l’umanità, vera alternativa alla guerra globale che follemente l’élite imperiale fallita è pronta a scatenare.

Papers

La prima testa a cadere è stata quella del Primo Ministro islandese David Gunnlaugsson. Quel governo è il primo a saltare grazie a un’operazione preparata a pennello, sei settimane prima di un “vertice anti-corruzione” organizzato a Londra dal governo britannico sin dal 12 maggio, con l’intento ufficiale di creare una rafforzata architettura anti-corruzione sovrannazionale, per mezzo della quale si potrebbe rovesciare un governo preso di mira.

Niente male per un impero che funziona da secoli nel rispetto del principio veneziano della coincidenza dei “vizi privati” con le “pubbliche virtù”!

Il Primo Ministro di Sua Maestà David Cameron annunciò questo vertice già il 28 luglio 2015, parlando presso la Scuola di Politica Pubblica “Lee Kuan Yew”, a Singapore. Orgogliosamente dichiarò che la corruzione degli altri governi causa migrazioni e terrorismo; che molti profughi sfuggono “agli stati africani corrotti che non hanno prospettive economiche poiché ogni cosa è controllata da un’élite corrotta” e che Boko Haram, lo Stato Islamico, Al Qaeda, ecc. dimostrano “come un governo opprimente e corrotto possa consegnare il suo popolo nelle mani di estremisti”.

Cameron citò Paul Collier, infame colonialista britannico dell’Università di Oxford ed ex consigliere della Commissione sull’Africa di Tony Blair, per proporre che questo vertice di maggio concretizzasse “un cambiamento fondamentale nel modo in cui la comunità internazionale combatte la povertà”, usando “gli aiuti internazionali” per rafforzare “una governance migliore”.

Transparency International, creata nel 1993 su indicazione diretta del Principe Filippo, sta facendo propaganda per questo vertice. Il 27 gennaio 2016 la sua filiale britannica pubblicò alcune idee per il vertice, visto come una “coalizione dei volonterosi”. I vertici di questo genere falliscono poiché vengono accolti anche i governi “corrotti in modo interattivo”, scrisse Trasparency International, indicando per nome soltanto le nazioni cinese e saudita. “I sabotatori ripetitivi, le nazioni che usano scuse spurie per arrestare ogni progresso”, devono essere escluse e se il protocollo diplomatico richiede che siano invitate, “è vitale che ai sabotatori non sia concesso dettare i termini del dibattito”.

Così Londra vorrebbe misure come l’adozione di “un regime di rifiuto d’ingresso per i sospettati di corruzione”, di “un regime di esclusione condiviso da governi che la pensano in modo simile e con il potere di attuarlo” e di “mezzi di assistenza legale a coloro che vivono all’estero e che desiderino denunciare la corruzione in madrepatria”.

Così la chiave del successo sarebbe nell’uso della stampa e della cosiddetta “società civile” per aizzare le vittime del culto della stupidità formalizzato da Bertrand Russell e farle raggruppare in orde giacobine atte a rovesciare i governi. Con le parole di Transaparency International, “la società civile e la stampa libera sono due dei (pochi) meccanismi che possono promuovere la trasparenza e la rendicontazione, particolarmente nelle nazioni che non sono democrazia”.

Da qui i “Panama Papers”.