Il 29 marzo, in vista del secondo Forum della Belt and Road che si terrà l 14-15 maggio, il consigliere di Stato Yang Jiechi ha concesso un’intervista al cinese Quotidiano del Popolo tratteggiando i benefici generali della Belt and Road Initiative sei anni dopo il lancio. Yang ha sottolineato, come ha sempre fatto il Presidente Xi Jinping, che la BRI si basa sull’idea di un nuovo tipo di rapporti tra le nazioni, rapporti basati sul rispetto reciproco, su consultazioni, inclusione e benefici reciproci al posto dello scontro. Essa ha incrementato la connettività globale e contribuito a migliorare la vita dei popoli delle nazioni partecipanti.

Concretamente, come risultato della BRI, alcuni Paesi ora possiedono le prime autostrade o ferrovie moderne e molti hanno visto terminare la scarsità cronica di energia elettrica. Il Kazakistan, per esempio, ha ora accesso al Pacifico attraverso Lianyungang. Gli investimenti cinesi in Egitto hanno fatto del Paese il terzo produttore mondiale di fibra di vetro. Gli ottantadue parchi di cooperazione costruiti sotto gli auspici della BRI in Paesi terzi, inoltre, hanno creato circa trecentomila posti di lavoro.

In Europa, grazie alle vie ferrate mercantili tra Cina ed Europa, le imprese cinesi che operano a Duisburg sono aumentate da quaranta nel 2014 a oltre cento, mentre i servizi ferroviari hanno creato oltre seimila posti di lavoro. In Grecia, il Pireo è passato dal novantatreesimo al trentaseiesimo porto mondiale per traffico di container. Il porto impiega direttamente dieci cinesi e tremila greci e ha creato indirettamente oltre diecimila posti di lavoro.

Il Forum internazionale della BRI quest’anno conta di andare oltre questi risultati. Esso ospiterà rappresentanti di oltre cento Paesi, tra cui quaranta capi di stato e di governo. Al primo Forum, tenutosi nel maggio 2017, la presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche (foto) fu invitata a intervenire alla seduta dedicata ai centri studi e di ricerca.

Quest’anno sono attesi una serie di risultati, da accordi di cooperazione intergovernativi a progetti concreti con la partecipazione dei privati. Sarà anche incoraggiata la cooperazione tra i Paesi partecipanti in mercati terzi.

Nell’intervista, il consigliere di Stato cinese non ha lesinato parole nel rivolgersi a coloro che criticano continuamente la BRI accusandola di intrappolare gli ignari Paesi poveri o di minarli a scopi geopolitici. “Questo ovviamente riflette una mancanza di obbiettività e di onesta valutazione della BRI. Si tratta di incomprensioni, falsi giudizi e persino pregiudizi”. Ha affermato Yang. “Finora, nessun paese partecipante si è trovato in una crisi debitoria – al contrario, molti Paesi sono sfuggiti alla ‘trappola del sottosviluppo’”.