Ora che il picco dell’epidemia di Coronavirus al di fuori della provincia di Hubei sembra essere stato superato, il governo cinese ha iniziato ad adottare misure per affrontare l’impatto economico negativo che essa ha avuto e continuerà ad avere nel Paese a seguito della necessaria chiusura delle attività produttive e della mobilitazione nazionale per superare il pericolo.
Il 17 febbraio il premier Li Keqiang (foto) ha presieduto una riunione del Consiglio di Stato durante la quale sono state annunciate alcune misure di emergenza. L’accento è stato posto in primo luogo sull’agricoltura: “In questo momento critico di controllo dell’epidemia, dobbiamo facilitare l’aratura primaverile e i preparativi per la semina, proseguendo al contempo con la risposta all’epidemia”, ha detto. “Per un Paese in via di sviluppo così grande come la Cina, l’agricoltura è il fondamento”.
L’incontro ha anche sottolineato la necessità di aumentare la produzione di pollame e l’allevamento, in particolare la produzione suina. Gli allevatori di pollame che hanno subìto gravi perdite avranno diritto a prestiti-ponte e a garanzie statali, mentre gli allevatori di suini beneficeranno anche di crediti più favorevoli.
Allo stesso tempo, saranno anche messe in atto politiche di sostegno fiscale e finanziario alle imprese industriali, in particolare le micro-, le piccole e le medie imprese, per aiutarle a riprendere la produzione. Una priorità è quella di consentire ai produttori di attrezzature agricole di tornare ai livelli che avevano prima dell’epidemia.
Si è posto l’accento sull’occupazione come mezzo per mantenere la stabilità. Come ha affermato Li Keqiang, “bisogna compiere ogni sforzo per evitare massicci licenziamenti. Le amministrazioni provinciali e locali devono assumersi le proprie responsabilità per mantenere stabile l’occupazione”. Il ritorno nelle città dei lavoratori pendolari, cui è stato proibito di viaggiare e che sono stati messi in quarantena, deve essere governato con attenzione, in particolare per assicurarsi che vengano rispettate le linee guida per il controllo delle epidemie.
Una volta che i ritmi di produzione fossero tornati alla normalità, ha aggiunto Li, gli oneri fiscali delle imprese, in particolare le PMI, sarebbero ridotti o soppressi per ammortizzare l’impatto negativo dell’epidemia..