Da martedì 24 novembre a venerdì 26 si sono svolti a Casablanca i lavori del primo colloquio accademico internazionale organizzato dall’Università Hassan II sul tema della Nuova Via della Seta.

L’incontro tra numerosi ricercatori provenienti da Marocco, Cina, Tunisia, Iraq, Oman e Libano, dal titolo “Marocco e Cina: agli estremi della Via della Seta”, è stato indetto con la collaborazione dell’Istituto Confucio di Casablanca e dell’Università per gli Studi Internazionali di Shanghai, e verteva sul consolidamento dei legami di cooperazione e di mutuo sviluppo tra il Marocco e la Cina, in campo economico, sociale e politico.

Come riferisce StarAfrica.com il progetto è quello di di rafforzare il ruolo del Marocco negli scambi culturali e di civilizzazione con i Paesi dell’Asia Orientale, in particolare con la Cina.

Per circa quindici secoli la Via della Seta collegò la Cina all’Europa Centrale, interessando anche la regione della Siria e il Mediterraneo.

IbnBattuta

Quattro sono i temi di questo primo colloquio: 1. il ruolo della Via della Seta nel rafforzamento nei rapporti sino-musulmani nel corso della storia; 2. l’importanza della Cina nel viaggio che l’esploratore marocchino Abū Ibn Baṭṭūṭa intraprese e documentò nel cosidetto “Tuḥfat al-nuẓẓār fī ʿağāʾib l-amṣār wa-ġarāʾib lasfār” (Dono a coloro che amano riflettere sulle curiosità delle città e sulle meraviglie del viaggio), e la ricezione della sua opera negli scritti cinesi; 3. i rapporti economici tra Marocco e Cina; 4. rassegna dei progetti e prospettive per la Nuova Via della Seta.

In questa stessa settimana a Marrakesh si è tenuto il primo Vertice Economico Sino-Asiatico, con presentazioni e discussioni concentrate sullo sviluppo infrastrutturale in Africa, opera alla quale la Cina intende fornire assistenza e finanziamenti.