di Helga Zepp-LaRouche, presidente del BueSo (Movisol tedesco)

Ricordiamo tutti come Heinrich Heine espresse poeticamente la sua preoccupazione: “Quando penso alla Germania, di notte…”

Dove è diretta, infatti, la Germania? O piuttosto, verso che cosa sta andando alla deriva? La decisione di Angela Merkel di candidarsi per un altro mandato non è certo rassicurante. Contrariamente all’impressione che cerca di creare, altri quattro anni di un governo Merkel non sono una promessa di stabilità, semmai del contrario.

La Brexit e l’elezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti sono espressioni del rifiuto dell’intero paradigma della “globalizzazione” neo-liberista, che è solo un sinonimo dell’impero anglo-americano. La “globalizzazione” ha portato all’impoverimento di crescenti fette di popolazione, a vantaggio di un’oligarchia finanziaria, in tutte le nazioni che sono soggette alle regole del monetarismo neo-liberista.

La “globalizzazione”, cioè la richiesta di supremazia unipolare nel mondo da parte della City di Londra e di Wall Street, è responsabile di una serie di guerre iniziate ricorrendo alla menzogna, dall’Afghanistan all’Iraq, alla Libia, alla Siria e alla Yemen, guerre che sono la causa della catastrofe migratoria. La “globalizzazione” include anche le “rivoluzioni colorate”, quei rovesciamenti teorizzati ai danni dei governi legittimamente eletti, come avvenne in Ucraina; essa include la politica della NATO e dell’UE di espansione e accerchiamento ad Est che, con una Presidenza di Hillary Clinton, ci avrebbe portato prima che poi allo scontro militare con la Russia e la Cina.

La Cancelliera Merkel e la sbigottita Ursula von der Leyen rappresentano questo paradigma perdente, e l’idea di altri quattro anni con nessun cambiamento nella politica e nessuna visione per il futuro, non significa stabilità, ma un aumento delle divisioni politiche in Germania e della disintegrazione di un’UE già lacerata dalle rivolte. Con la prossima crisi finanziaria alle porte, il duo Merkel-Schäuble imporrà sicuramente altra austerità ai cittadini, e così rischierà il caos. La fragilità dell’abominevole accordo sui rifugiati con Erdogan e con vari governi in Africa indica che è solo questione di tempo prima che riesploda la crisi”.

La Merkel rappresenta questo paradigma che sta affondando irreversibilmente. Proprio come i 304 membri del Parlamento Europeo che hanno appena approvato una risoluzione che accusa la Russia di condurre massiccia propaganda anti-europea, la Merkel sostiene una politica dell’UE e della NATO che fa esattamente quello di cui essi accusano i russi. Dobbiamo mettere fine una volta per tutte alla logica della guerra fredda.

Il prossimo Presidente americano ha già annunciato di voler migliorare i rapporti con la Russia e la Cina e non ha tardato nell’incontrare personalmente il Presidente russo Putin e il Presidente cinese Xi Jinping. Lascia intendere, inoltre, che potrebbe decidere di cooperare, aderendo alla Banca Asiatica per gli Investimenti nelle Infrastrutture, con la politica cinese della Nuova Via della Seta.

In soli tre anni, tale iniziativa ha assunto il primato storico tra i programmi di crescita infrastrutturali ed economica, superando di dodici volte il Piano Marshall misurato in dollari odierni. Settanta nazioni stanno cooperando, insieme a trenta istituti internazionali. La sola Cina ha investito 1.400 miliardi di euro. 4,4 miliardi di persone stanno già beneficiando di un insieme molto variegato di costruzioni: treni ad alta velocità, centrali elettriche, reti di distribuzione dell’energia elettrica, impianti di trattamento e di distribuzione dell’acqua, cittadelle della scienza, laboratori dedicati alla ricerca scientifica di base, infrastrutture per l’esplorazione spaziale congiunta, ecc. Xi Jinping ha offerto la collaborazione sulla Nuova Via della Seta a tutte le nazioni del mondo, sulla base della cooperazione per il mutuo sviluppo (“win-win”). Sempre più nazioni si lasciano convincere ad entrare a far parte del nuovo paradigma che, invece di costituire il solito gioco a somma zero, aiuta a superare la povertà e il sottosviluppo per il vantaggio di tutti.

Unitevi a me nella battaglia per la Nuova Via della Seta

Promuovo questo programma di costruzione della Nuova Via della Seta da venticinque anni: si tratta di un programma che, insieme a mio marito Lyndon LaRouche, proponemmo per la prima volta in risposta alla crollo del Muro di Berlino e dell’Unione Sovietica. Da allora ne abbiamo presentato il concetto in centinaia di conferenze e seminari in tutto il mondo: ora è diventata la politica condivisa dalla maggioranza della specie umana. Con il vostro aiuto, possiamo metterla all’ordine del giorno in Germania. Ne trarrebbero beneficio soprattutto le PMI, per le quali sarebbero fatti sorgere nuovi posti di lavoro produttivi.

Per una prospettiva e un’alternativa reali per la Germania, infatti, non abbiamo bisogno di un partito come Alternative fuer Deutschland, il quale non offre soluzioni. Insieme a me, potete cooperare con gli Stati Uniti, con la Russia e con la Cina, al grande programma della Nuova Via della Seta. Soltanto grazie a una simile cooperazione potremo sviluppare il Medio Oriente e l’Africa, e risolvere alla radice e in modo umano la crisi dei profughi. È questa sorta di “Piano Marshall della Seta” che il Generale americano Michael Flynn, ora consigliere di Trump, chiese già nell’aprile del 2015.

Questa è la politica di pace per il XXI secolo che la Germania dovrebbe promuovere, passando a un paradigma assolutamente nuovo, sostituendo alla geopolitica i fini comuni dell’Umanità, entrando a far parte della vera “comunità dal destino comune” che Xi Jinping ha prospettato.

La Germania deve al contempo contribuire al dialogo tra le culture al più alto livello, necessario al successo di questo nuovo ordine economico mondiale. La Germania ha un’eredità ricca di filosofia umanistica e di cultura classica, le quali trovano un’eco meravigliosa nei vertici raggiunti dalle altre culture. Soltanto facendo rivivere le espressioni culturali più alte di tutte le nazioni e facendole convergere in un dialogo vivente, potremo superare l’attuale crisi della civiltà.

Unitevi a me nella battaglia per assicurare che la Germania colga e sfrutti questa straordinaria occasione di collaborare con la nuova amministrazione statunitense, pronta a cooperare, e con gli attori dell’alternativa economica insita nella dinamica della Nuova Via della Seta. Se agiremo con decisione e risolutezza, la Germania tornerà ancora la nazione di poeti, pensatori e inventori che ricordiamo (anche con l’espressione patriotica “ein Volk, der Dichter, Denker und Erfinder”) e le future generazioni riprenderanno a godere del progresso.