Incuranti del segnale proveniente dal voto europeo, i decisori di Bruxelles si muovono rapidamente per consolidare il potere in Ucraina. Il 27 maggio il capo del governo ad interim Arsenij Yatseniuk ha colto l’occasione della prima riunione di gabinetto post-elettorale per far approvare la decisione di istituire in ogni ministero il posto di “viceministro per l’integrazione europea”. Inoltre, in ogni dicastero sarà impiantato un rappresentante diretto dell’Unione Europea, uno “specialista” del settore. Il suo compito sarà quello di “aiutare l’Ucraina a realizzare i suoi accordi con l’UE e avvicinarci all’Unione Europea e ai suoi standard”.

Questo mentre il neo-presidente Porošenko ordinava un’intensificazione delle operazioni militari contro la popolazione civile nel sud e nell’est del paese.