Quando il Presidente Obama ha incontrato i senatori democratici nel corso del loro “ritiro” annuale a Baltimora il 15 gennaio, per elaborare una nuova strategia per il nuovo Congresso, non è stata consentita la presenza della stampa, contrariamente agli anni scorsi. Si specula che questo divieto sia stato voluto dalla Casa Bianca che temeva che il Presidente venisse accolto da fischi invece che da applausi.

 

Stando ad un’indiscrezione apparsa il giorno dopo, Obama ha promesso che sarebbe “andato all’offensiva” nei prossimi due anni, nella speranza di trascinare i presenti. Tuttavia il suo approccio non è riuscito a superare le profonde divisioni nel partito, dovute soprattutto al servilismo di Obama nei confronti di Wall Street.


Il rapporto tra Obama e i leader democratici si va logorando da tempo, ma è peggiorato sensibilmente dopo la sconfitta devastante subita dal partito alle elezioni di mid-term del 2014, in cui i democratici non solo hanno perso il Senato, ma anche 13 seggi alla Camera e tre governatori, ed in cui la vittoria dei repubblicani è da attribuire principalmente alla crescente impopolarità di Obama.


I sondaggi indicano che la principale causa è stata che gli elettori democratici tradizionali non credono alla linea della Casa Bianca, secondo cui l’economia sarebbe in “piena ripresa”, e molti di loro si sono astenuti dal votare.


Questa svolta è diventata evidente nella battaglia lanciata da alcuni leader democratici contro Obama in dicembre, quando Obama si è unito allo Speaker repubblicano John Boehner ed all’amministratore delegato di JP Morgan Chase Jamie Dimon, per “costringere” i democratici a sostenere un emendamento alla finanziaria che aboliva una disposizione della legge Dodd Frank che negava il salvataggio delle banche che hanno perso soldi in derivati sulle commodities (vedi EIR Strategic Alert 51-52/14). L’opposizione a Obama era guidata dalle democratiche Maxine Waters e Elizabeth Warren, a cui si è unita anche l’ex Speaker Nancy Pelosi, che ha attaccato la Casa Bianca per aver ceduto “ai ricatti di Wall Street”. La Waters ha dichiarato apertamente che l’emendamento è passato solo perché Obama è sceso in campo per convincere i democratici a passare dalla parte della JP Morgan Chase.


Lo stesso gruppo anti-Wall Street è tornato alla carica la scorsa settimana, alla prima seduta del nuovo Congresso, sul disegno di legge H.R. 37, che rinvierebbe di altri due anni, fino al 2019, misure per regolamentare i derivati! Anche questa volta ha prevalso Wall Street, in quanto tutti i repubblicani, tranne uno, e 29 democratici hanno votato a favore. Ma è significativo che 153 democratici abbiano votato contro la legge. I democratici che conducono questa battaglia hanno dichiarato espressamente che si stanno mobilitando contro la corrente filo-Wall Street nel governo, ovvero contro Obama e il suo team.