A coloro che non hanno perduto il coraggio e l’immaginazione, l’apertura dei lavori del Forum sulla Cooperazione Sino-Africana (FOCAC, Forum on China-Africa Cooperation) offrirà una prospettiva sul futuro dell’umanità. Davanti ai capi di stato e di governo di cinquantatré Paesi africani, il Presidente Xi Jinping ha illustrato una strategia comune per compiere un balzo nel futuro e rendere concreta una “comunità di interessi condivisi per tutta l’umanità” tramite la partecipazione alle scoperte scientifiche e tecnologiche nel’ambito dell’Iniziativa Belt and Road (Nuova Via della Seta).

La Cina e l’Africa, ha affermato, “cammineranno assieme verso la prosperità” e “penseranno con una sola mente e lavoreranno con un solo cuore”. A tal fine ha promesso l’emissione di 60 miliardi di dollari per finanziare progetti di sviluppo nel corso dei prossimi tre anni, ribadendo che la partecipazione agli stessi è aperta a tutte le nazioni desiderose di farlo.

Questa dinamica contrasta con la pietosa condizione economica in cui versano le nazioni intrappolate dal debito imposto, con i noti schemi neocoloniali, dai reggenti il sistema finanziario transatlantico a sua volta in bancarotta. Benché i Paesi in via di sviluppo siano stati colpiti da una nuova crisi debitoria, anche quelli cosiddetti sviluppati sono stati colpiti, dimostrando che la “finanza creativa” degli ultimi decenni ha prodotto soltanto carta straccia, titoli speculativi e illegittimi e un debito impagabile.

L’iniziativa cinese, che echeggia il progetto del Ponte Terrestre Eurasiatico dello Schiller Institute, si rivolge a coloro, in Europa e negli Stati Uniti, che vogliono prendere parte a un futuro migliore: essi devono rompere con le istituzione dell’impero britannico, se vogliono aderire. È, infatti, l’impero britannico ad aver creato il debito e ad adoperare i vecchi trucchi e strumenti – la politica del {divide et impera} e le provocazioni belliche sotto falsa bandiera e i cambiamenti di regime, perfino negli Stati Uniti – per impedire che i governi occidentali perseguano i loro più veri interessi nazionali, unendosi allo sforzo costruttivo cinese e degli altri Paesi che in numero crescente stanno aderendo.

Questi saranno i temi della consueta videoconferenza di Helga Zepp-LaRouche giovedì a partire dalle 21 sul sito schillerinstitute.com.