L’economista italiano Antonino Galloni – già relatore in numerosi convegni sulle grandi infrastrutture – nel corso di un convegno tenutosi venerdì 15 aprile all’Università di Messina ha dichiarato: “L’Italia ha il compito di abbassare il baricentro dell’Europa verso il Mediterraneo, solo così si vinceranno le resistenze contro il Ponte dello Stretto e quello fra Sicilia e Tunisia che ridurrebbero l’importanza delle piazze di Rotterdam ed Amburgo. Bene il mea culpa dell’amministrazione USA sulla Libia.

Tuttavia, l’influenza neocon nel governo USA è ancora abbastanza forte da bloccare una vera soluzione, che riguardo alla Libia non può non coinvolgere l’Egitto. Ci sembra di intravvedere un disegno anglo-franco-americano di spartizione, in cui all’Italia spetterebbe la Tripolitania, dove ci sono i pozzi dell’ENI ma è anche la parte più difficilmente gestibile a causa della presenza dei fondamentalisti islamici. Le contraddizioni interne agli ambienti angloamericani, la loro originaria ostilità nei confronti di el-Sisi e i tentativi di destabilizzare l’Egitto sono il contesto in cui è stato ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni.

Secondo l’economista Galloni, il giovane Regeni stava indagando e frequentando ambienti sindacali ultimamente avversi alle svolte dell’Egitto che si é avvicinato ai Sauditi, avversi all’Iran cui, invece, si é rivolta la componente più lungimirante del governo americano: per questa ragione l’Italia – abbassando il baricentro dell’Europa a qualsiasi costo – può anche aprire alla Russia ed alla Cina, appunto alleati dell’altra potenza regionale scelta dagli USA per il medioriente, vale a dire l’Iran. Il ponte potrà essere dedicato ad Ettore Majorana per significare che il progresso scientifico e tecnologico unisce Africa, Mediterraneo, Oriente sia in termini di valori umani che di infrastrutture fisiche”.