Pubblichiamo un’analisi strategica del direttore di counterintelligence dell’EIR, Jeffrey Steinberg, datata 7 ottobre.

La Russia ha lanciato in Siria un’offensiva aerea, terrestre e navale, in collaborazione con l’esercito siriano e con il supporto degli Hezbollah e di corpi speciali dell’esercito iraniano. Gli obiettivi principali sono lo Stato Islamico e l’Esercito di Conquista, creazione saudita controllata da Al-Qaeda (al-Nusra). Il presidente Putin si è incontrato con il ministro della difesa Sergej Šoigu e parte dell’incontro è stato trasmesso in televisione. Šoigu ha annunciato che la flotta russa si è unita ai combattimenti contro l’ISIS con quattro navi che dal Mar Caspio hanno lanciato ventisei missili “cruise” per colpire bersagli dell’ISIS nella Siria settentrionale.

L’Iraq sembra interessato a chiedere ufficialmente alla Russia di cominciare a bombardare l’ISIS sul territorio iracheno. La Turchia ha annunciato, in contrasto con i rantolii dell’Amministrazione Obama e della NATO, che le relazioni con la Russia sono buone, e che è stato aperto un canale militare per evitare eventuali incidenti tra gli aerei russi e quelli turchi lungo il confine siriano. Mercoledì, il Primo Ministro Davutoglu ha dichiarato ai giornalisti che i rapporti con la Russia sono amichevoli e che dalla situazione siriana non scaturirà alcun conflitto.

Obama è stato completamente aggirato e messo all’angolo dalle azioni russe, che hanno scatenato un significativo allontanamento dei tradizionali alleati americani in Europa ed in Medio Oriente. Come se non bastasse, l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton ha annunciato mercoledì, durante la sua campagna per le primarie in Iowa, la sua opposizione al TPP (Trans-Pacific Partnership). Questo significa che i tre principali candidati alle primarie democratiche hanno abbandonato Obama su questo tema.

Obama è stato abbandonato da tutti i suoi “vecchi amici”, con la sola eccezione dei sauditi.

Mentre Obama celebrava l’accordo raggiunto sul TPP nel fine-settimana, è molto probabile che questo successo gli si ritorca contro, catalizzando tutti i suoi nemici in un’unica forza che alla fine avrà la meglio.

Lyndon LaRouche ha enfatizzato che è ormai chiaro che Obama è stato abbandonato da tutti i suoi vecchi amici, inclusa Hillary Clinton. In questo momento in cui è in gioco la pace o la guerra, Obama può e deve essere rimosso dalla presidenza. Dalla Russia sono giunti avvertimenti che Obama potrebbe perdere la testa di fronte ai successi di Putin delle scorse settimane e potrebbe cercare di lanciare nuove “rivoluzioni colorate” come provocazioni contro la Russia. Queste potrebbero riguardare l’Ucraina orientale, la Moldavia, l’enclave della Transnistria o l’Armenia e l’Azerbaigian nella regione del Mar Caspio.

Obama è immerso nelle sabbie mobili fino alla cintura, ma è ancora una minaccia, e niente, salvo la sua rimozione dalla presidenza, può risolvere questa crisi.

Il tempismo è essenziale. Wall Street e la City sono irreversibilmente in banca rotta e qualsiasi crisi potrebbe far saltare l’intero sistema. La Glass-Steagall (separazione bancaria) va reintrodotta prima che si verifichi questo collasso. La Federal Reserve è ormai inutile, schiacciata da un bilancio dia 5,2 migliaia di miliardi grazie ai salvataggi bancari e al QE, e la politica dei tassi zero ha ulteriormente alimentato la bolla.

L’unica via d’uscita da questa situazione è la rimozione di Obama, possibilmente in virtù del 25esimo emendamento costituzionale (insanità mentale), e l’immediata reintroduzione della Glass-Steagall. Le operazioni di Putin in Siria hanno aperto uno spiraglio per cancellare tutto il disastro causato da Obama. Non perdiamo questa occasione, potrebbe non ripresentarsi.