Il 5 novembre [2011] si è riunito a Bologna il consiglio direttivo nazionale del Movimento Solidarietà (MoviSol) per elaborare una strategia che permetta di offrire una leadership al paese nel momento di grave crisi economica, politica e sociale. La nazione italiana è stata commissariata dalla BCE e dalla Commissione Europea e nessuna forza politica reagisce adeguatamente alla minaccia, che ha creato un grave vuoto di leadership. MoviSol accetta la sfida e si muoverà nei prossimi mesi per costruire una struttura nazionale territoriale in modo da influenzare e organizzare strati sempre più ampi della popolazione.

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In effetti, la scelta per l’Italia è chiara: o si rimane nell’euro e si muore di una morte terribile, o si esce dall’unione monetaria e si riconquista la piena sovranità economica e politica. Questo sarà sicuramente un processo doloroso, ma l’unico che possa assicurare la ripresa finale. L’Italia non solo prenderebbe il proprio destino nelle proprie mani, ma libererebbe anche le altre nazioni prigioniere, compresa la Germania e la Francia, con una mossa che metterebbe fine alla dittatura dell’Euro.

L’Italia, naturalmente, non può fermare da sola il crollo economico globale e la dinamica di guerra. Perciò, MoviSol mira a costruire una forza politica che agisca in concerto con il movimento internazionale di LaRouche per sostituire il sistema finanziario mondiale in bancarotta con un sistema creditizio funzionante.

Dopo la riunione del direttivo si è tenuto un incontro con i soci e i simpatizzanti locali, sul tema della “Prospettiva per i prossimi 50 anni”. Dopo un saluto del presidente nazionale Liliana Gorini, il vicepresidente Claudio Celani e il coordinatore per l’Emilia Romagna Flavio Tabanelli hanno delineato la exit strategy dalla crisi e dalla trappola dell’euro, come pure la rivoluzione scientifica e i grandi progetti di sviluppo necessari ad assicurare il futuro dell’umanità, suscitando un lungo e vivace dibattito.