Daniel Burke, il candidato indipendente al Senato degli Stati Uniti sostenuto dal LaRouchePAC, ha dato il suo pieno sostegno alla missione Luna-Marte. Nel corso della conferenza dello Schiller Institute nel cinquantenario dello sbarco sulla Luna, ha incontrato il dott. Xing (nella foto con Daniel Burke e sua moglie), rappresentante del Consolato cinese a New York per la Scienza e la Tecnologia, che era tra i relatori ed ha sottolineato come lo sbarco sulla Luna nel 1969 sia stata una conquista “per tutto il genere umano” e che il futuro dell’esplorazione spaziale, da parte della Cina, degli Stati Uniti o qualsiasi altro paese, sarà ugualmente una conquista per tutto il genere umano.
Burke ha letto la seguente poesia di Robert Frost sull’esplorazione spaziale, tradotta per noi da Flavio Tabanelli:

Davvero i profeti predicono come mistici
E i commentatori s’attengon ai meri dati statistici

Con quale spirito incorrotto l’ingenua scienza
Continua a lanciar della prometeica semenza
Nostra sfida, da un atomuccio di roccia alterata,
Alla divina segretezza da lungo codice celata.

Con tal sfida nostr’alme tutte a Dio son pareggiate,
Ma già non dissi anzitempo, qual biblico vate,
Che sofferenti pel nostro pianetar senza sosta al Sole
Qualcosa avrem escogitato contra un guasto di tal mole?

Or che a noi da noi del peso il segreto è disvelato,
Tanto che, per quanto grande, ei poss’esser annullato,
Invano ai superni ingegneri rivolgiam lodi parecchie
Se tirar non possiamo il pianeta per le orecchie,

O pei suoi poli, o per la collottola trarlo a distanza,
E dir semplicemente che abbiamo avuto a bastanza
Dei cicli e delle costanze delle cose della Terra,
Ove, fuor’ di nascite e di òbiti, in un nulla ci si serra.

Benché l’Uom sia così, ancor, di scarsa vecchiezza,
Ora a nostro agio nella conquistata leggerezza
(È stata la gravità il nostro maggior castigo)
Ci farem trainare nel cosmico intrigo.