In un articolo intitolato “La Cina e il governo del cambiamento”, il neo Sottosegretario allo Sviluppo Economico, prof. Michele Geraci, ha stilato un vademecum in undici punti per impostare i rapporti Italia-Cina secondo una prospettiva reciprocamente vantaggiosa.

“Una più attenta politica estera ed economica rivolta alla Cina – scrive Geraci – aumenterà le probabilità di successo del contratto di governo. In quasi ogni singolo punto del contratto, la Cina può infatti giocare un ruolo, per alcuni una sfida, per altri un’opportunità”.

“Chi ci può aiutare a gestire debito e spread? La Cina. Se la BCE comincia ad allentare sul Quantitative Easing, con conseguente aumento dei tassi d’interesse, l’Italia dovrà cercare altri acquirenti del proprio debito, acquirenti che abbiano abbondanza di liquidità, interesse strategico a forgiare rapporti con l’Italia e che siano alla ricerca di investimenti con rendimenti più elevati di quelli offerti da America e Germania. La Cina possiede 3 mila miliardi di dollari equivalente in riserve valutarie, in passato investite in modo non del tutto ottimale”.
Sull’immigrazione, “La Cina è il Paese che ha dovuto gestire i più ingenti flussi migratori al mondo, dalle zone rurali alle zone urbane” e quindi può aiutare l’Italia. I cinesi hanno prima costruito le infrastrutture e successivamente hanno spostato la popolazione (18 milioni all’anno per quarant’anni) dalle campagne alle città.
Per gli investimenti cinesi in Italia sono da preferire quelli “greenfield”, e cioè che creano nuove attività. Uno scambio di informazioni sulla sicurezza sarà anche proficuo, perché “in Cina, le donne possono passeggiare la notte tranquille per strada senza il terrore che regna da noi”.

“Quale paese ha il massimo del know-how e più investe in giro per il mondo nello sviluppo di trasporti, ferrovie, porti? La Cina. La Cina è oggi il paese al mondo con la più estesa rete ferroviaria ad alta velocità, circa 25 mila km, che diventeranno 40 mila km tra qualche anno. La Cina, in questo momento storico, è il paese che possiede la massima conoscenza nel settore dello sviluppo di infrastrutture e rimane molto interessata ad investire in Italia attraverso progetti, che aumentano la capacità produttiva, come potrebbe essere il caso del porto di Trieste, ma non solo”.

Le infrastrutture portano all’Africa e al fenomeno dell’immigrazione. “La Cina è il paese che più sta investendo in Africa, circa 330 miliardi, una cifra molto più alta di quelle che vengono spesso citate. Da quando la Cina ha cominciato ad investire in Africa, il tasso di povertà ha cominciato a decrescere per la prima volta (dal 60% al 40%) e si spera che la crescita economica del continente contribuisca a far diminuire i flussi migratori verso l’Europa. La Cina offre all’Europa e all’Italia in particolare, un’opportunità storica di cooperazione per la stabilizzazione socio-economica dell’Africa che non possiamo assolutamente lasciarci sfuggire; dobbiamo quindi rafforzare la cooperazione tra in Italia e Cina in Africa”.

Infine, la cooperazione con la Russia. Dove trovare un paese più amico della Russia che può aiutarci a riscrivere la geopolitica in Asia? “L’annullamento delle sanzioni contro la Russia va anche piazzato in una scacchiera più ampia per forgiare rapporti più stretti con il resto del mondo asiatico”.