Lo Schiller Institute ha tenuto una conferenza su questo tema il 9 giugno a New York City. Gli interventi si sono concentrati sulla necessità della cooperazione economica internazionale, in particolare tra le “quattro potenze” (Stati Uniti, Russia, Cina e India) come base per una nuova architettura di sicurezza che garantisca la pace.

La presidentessa dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha svolto la relazione di apertura, mostrando come lo “spirito della Nuova Via della Seta” sia diventato contagioso. Ella è stata seguita da Xu Wenhong, vice segretario generale degli Studi sulla Belt and Road presso l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, che ha sintetizzato i principii alla base dell’iniziativa One Belt One Road. Xu ha esordito congratulandosi con la signora LaRouche, che segue dal 2007, per il suo “lavoro pionieristico” nel promuovere il concetto del Ponte Terrestre di sviluppo.

In rappresentanza della Russia è intervenuto Dmitrij Polyanskij, primo Vice Rappresentante Permanente alle Nazioni Unite, che dopo aver auspicato un miglioramento dei rapporti russoamericani, oggi a un punto deplorevolmente basso, ha mostrato come l’Unione Economica Eurasiatica si stia integrando con l’Iniziativa Belt and Road.

Nella seduta pomeridiana, il coordinatore nord-orientale dello Schiller Institute Dennis Speed ha presentato il “Metodo di LaRouche come germe di una nuova cultura”. Egli è stato seguito da James George Jatras, un ex diplomatico e consigliere della leadership repubblicana nel Senato americano, che ha sottolineato l’urgenza di un vertice tra Trump e Putin per porre finalmente fine alla russofobia. Recentemente, Jatras ha lanciato una petizione assieme a Edward Lozansky, Presidente dell’American University a Mosca, che chiede ai due leader di incontrarsi con il compito urgente di allontanare il pericolo di guerra. L’ultimo relatore è stato il senatore dello Stato della Virginia Richard Black, che ha parlato sulla “Importanza strategica della vittoria, della pace e dello sviluppo in Siria”.

In conclusione, lo SI ha organizzato un concerto intitolato “Dona nobis pacem: 1968-2018”, in commemorazione di Robert Kennedy e Martin Luther King, che furono entrambi assassinati nel 1968. Coro e orchestra dello SI di New York e alcuni solisti hanno eseguito la Messa in Do maggiore di Beethoven (foto). Nel programma si spiegava che “Beethoven disse una volta a un amico che, se la gente prendesse sul serio i principii di scoperta incorporati nelle sue composizioni, le guerre tra e nelle nazioni diventerebbero impossibili”.