Un rinomato economista giapponese, specializzato nel risolvere gravi crisi bancarie, ha presentato all’EIR un piano per affrontare il crollo di Deutsche Bank e le inevitabili conseguenze che colpiranno il settore finanziario. L’economista è Daisuke Kotegawa (nella foto, ad una conferenza dello Schiller Institute a Berlino), esponente di punta del Ministero delle Finanze giapponese durante la crisi alla fine degli anni Novanta, in seguito direttore esecutivo giapponese presso il FMI. Attualmente è Direttore della Ricerca presso il Canon Institute.
Il piano è coerente con la proposta di Lyndon LaRouche di un intervento statale per mantenere in vita la banca in quanto istituzione fondamentale per l’economia tedesca, mentre allo stesso tempo imporle di tornare ad adottare le politiche di Alfred Herrausen (nella foto), ex amministratore delegato assassinato nel 1989.

Come primo passo, afferma l’economista, è necessario nazionalizzare l’istituto. La dimensione della bolla in derivati in seno alla banca non può essere superata né dal bail-in né dal bail-out. Per fare questo è necessario decidere una data entro la quale tutti i contratti derivati devono essere risolti. Quelli che non sarà possibile risolvere dovranno essere dichiarati nulli.

Una politica in chiave Glass-Steagall va quindi imposta a DB, separando completamente le attività di banca commerciale da quelle di banca d’affari.

Contemporaneamente sarà necessario mettere in allerta l’intero sistema bancario occidentale sull’impatto che questa manovra avrà sulle controparti – principalmente banche americane ed europee – in quanto le conseguenze saranno drammatiche e si estenderanno anche al mercato azionario. Ne deriva la necessità per i governi di attuare le stesse politiche per evitare il fallimento dei loro principali istituti bancari.

Infine, coloro che sono responsabili per la distruzione di Deutsche Bank, devono essere arrestati per i loro reati. Tra le tante ragioni questa misura è necessaria per sottolineare alla popolazione la serietà di questo procedimento.

L’economista ha anche evidenziato come l’adozione della legge Glass-Steagall prima dello scoppio della bolla possa ridurre drasticamente il rischio di panico e/o collasso incontrollato del sistema finanziario, permettendo una ordinata riorganizzazione dell’intero sistema bancario.