Il 27 gennaio l’edizione francese di Voice of Russia ha pubblicato una lunga intervista a Jacques Cheminade su una serie di argomenti, dalla sua battaglia contro la finanza speculativa e per la separazione bancaria, ai grandi progetti infrastrutturali, il ruolo dei rapporti russo-europei ed il pericolo di guerra nucleare.

Quando gli è stato chiesto come mai i media francesi lo abbiano trattato così male quando si candidò alla Presidenza nel 2012, Cheminade ha denunciato lo “spirito tribale che domina i media, il mondo politico e culturale a Parigi, che sostiene che io non esista, non solo perché io non ne faccio parte, ma anche perché mi oppongo a quel mondo.

“Va pure detto che la politica atlantista ed oligarchica che domina attualmente la vita politica francese non può accettare l’esistenza di un amico del politico americano Lyndon LaRouche, che rappresenta ‘una certa idea della Francia’ [come fu definita da de Gaulle], e che è stato appoggiato da oltre 500 sindaci, il che significa quasi l’1,5% di tutti i sindaci [alle elezioni presidenziali del 2012]. Negli Stati Uniti, LaRouche combatte l’impero britannico, o impero anglo-americano, che domina anche in Francia con le sue reti finanziarie e culturali. L’esistenza di un legame transatlantico tra coloro che si oppongono a questo sistema è semplicemente intollerabile per l’oligarchia che domina il palcoscenico della Francia ufficiale…”

Un altro motivo per cui i media hanno agito così era quello di creare confusione sulle sue idee, che altrimenti avrebbero attirato molti francesi “che aspettano solo un ‘outsider’ patriottico e veramente progressista”.

Voice of Russia ha chiesto a Cheminade di spiegare meglio la necessità della legge Glass-Steagall, come primo passo verso un nuovo sistema creditizio, nonché il suo punto di vista sulla riforma finanziaria del governo francese nel luglio 2012, che ha definito un simulacro.

Sui rapporti con la Russia, Cheminade ha risposto: “Dobbiamo impedire a tutti i costi che si allarghi il divario tra Europa e Russia”. Ciò che teme di più, ha detto “è la dottrina della guerra preventiva adottata dalla NATO in combinazione con la grande crisi economica del mondo transatlantico. Allo stesso tempo, di fronte alla minaccia di essere circondata, e di fronte alle pressione militari e politiche anglo-americane, posso capire che la Russia voglia adottare una politica di guerra preventiva”. L’oligarchia che sostiene di essere “liberale”, prosegue, ma in realtà serve una dittatura finanziaria, “ha paradossalmente creato le condizioni per una guerra termonucleare tra Russia e America.

Rispondendo all’ultima domanda su come intenda condurre la battaglia, Cheminade dà esempi dell’interesse crescente nel suo programma, facendo notare che “il nostro limite più grande è la mancanza di mezzi finanziari, ma è anche la prova della nostra onestà”.