Il 25 dicembre, pochi giorni dopo l’annuncio di Trump sul ritiro delle truppe americane dalla Siria orientale,
jet israeliani hanno effettuato una serie di attacchi aerei colpendo un deposito militare nella città di Qatana, a circa 15 km a sud di Damasco.

Secondo SANA, gli attacchi sono stati lanciati da aerei da guerra israeliani che sorvolano il Libano a basi militari siriane che aveva abbattuto la maggior parte dei missili israeliani, “affermando che i danni dell’aggressione erano limitati a un magazzino di munizioni e hanno ferito tre soldati. Secondo fonti militari citate da Al Masdar News, l’ attacco israeliano avrebbe provocato “danni significativi” alla struttura.
Gli israeliani, come al solito, non hanno rivendicato l’attacco, ma le difese aeree dell’IDF hanno riferito che erano state attivate contro un missile antiaereo siriano che si stava dirigendo verso Israele. Il
Times of Israel cita Rami Abdel Rahman, il capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, affermando che in effetti era un attacco israeliano, e dice che “I missili sparati dagli aerei israeliani hanno preso di mira i depositi di armi a sud-ovest e a sud di Damasco che appartengono agli Hezbollah
o forze iraniane”. Times of Israel cita altre notizie che collegano
l’attacco israeliano al previo arrivo di un jet 747, da carico, iraniano in
Damasco che era atterrato verso le 7 di sera. Lo stesso 747 risulta illeso all’attacco
e stava tornando a Teheran entro mezzanotte.

Newsweek, citando una fonte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che
ha accesso ad alti ufficiali militari israeliani e conoscenza diretta dell’attacco, riferisce che diversi capi di Hezbollah erano il bersaglio nell’attacco, insieme a casse contenenti GPS e
munizioni, destinate agli Hezbollah stessi. Questo è tutto non confermato, tuttavia.
A Mosca, il Generale Maggiore Igor Konashenkov, portavoce del
Ministero della Difesa russo, ha accusato l’azione israeliana di aver messo a
rischio due aerei di linea civili che volavano nell’area contemporaneamente agli attacchi aerei. “Azioni provocatorie dell’Aviazione israeliana
la sera del 25 dicembre, quando sei aerei F-16
hanno lanciato un raid aereo sul territorio della Siria dallo spazio aereo
del vicino Libano, hanno creato una minaccia diretta per due aerei carichi di passeggeri”, ha detto, come riferito da Sputnik. Secondo Konashenkov,
l’attacco era stato lanciato nel momento in cui i due aerei civili stavano atterrando negli aeroporti di Beirut e Damasco. E ha specificato che i due aerei civili non appartenevano a vettori russi.

Il ministero degli Esteri libanese ha condannato l’attacco e
ha invitato la comunità internazionale e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ad unirsi a loro nel condannarlo.

Il ministero degli esteri siriano ha scritto una lettera all’ONU invitandoli a prendere iniziative contro Israele. Dice: “Il continuo e aggressivo atteggiamento di Israele
in politica estera è possibile solo grazie al supporto illimitato e coerente della
amministrazione americana “, e ha aggiunto che gli attacchi di Israele non fanno altro che
allungare il conflitto e sollevare il morale dei terroristi e di chi si oppone al governo del presidente siriano Bashar al-Assad.