Mentre si fa sempre più concreta la minaccia di una nuova guerra con la Russia, cresce in Germania la resistenza alla politica del Cancelliere tedesco Merkel, ormai allineata sulla politica anti-russa. Ed era ora, visto che la Germania potrebbe diventare un fattore determinante nel fermare la corsa dell’Occidente verso lo scontro.

Il 5 dicembre il quotidiano Die Zeit ha pubblicato sul suo sito un appello firmato da 60 personalità tedesche di vari partiti politici (SPD, CDU e Verdi), nonché esponenti delle chiese e del mondo della cultura, col titolo `Di nuovo guerra in Europa? Noi non ci stiamo!.

L’appello invita il governo ed il Bundestag a seguire una politica di distensione, diplomazia e dialogo, ed a riconoscere le esigenze di sicurezza della Russia che sono legittime tanto quanto quelle della Germania, della Polonia e di altri paesi. I tentativi di allontanare la Russia dall’Europa, affermano, sono “antistorici, irragionevoli e pericolosi per la pace”. Tutti coloro che ci hanno provato, incluso Hitler, hanno fallito. I firmatari chiedono ai media di dare resoconti obiettivi, invece di “demonizzare intere nazioni”.

Tra i nomi più famosi ci sono l’ex Cancelliere Gerhard Schröder; l’ex Presidente della Repubblica Roman Herzog; l’ex sottosegretario alla Cancelleria e capo della Conferenza sulla Sicurezza a Monaco Horst Teltschik, l’ex sottosegretario alla Difesa Walter Stützle e l’attuale presidente del Comitato per il Commercio con l’Est dell’industria (Ostausschuss) Eckhard Cordes. Hanno firmato anche numerosi governatori degli stati e giornalisti dissidenti quali Gabriele Krone-Schmalz, e l’ex presidente dell’Associazione delle Chiese Evangeliche Margot Kässmann.

Il 4 dicembre Matthias Platzeck, presidente del Forum Russo-Tedesco, ha sottolineato in un’intervista al quotidiano Stuttgarter Zeitung che la scelta dell’Europa è “tra la guerra e la pace”. Ecco perché l’Europa deve battersi per il cessate il fuoco in Ucraina e per colloqui che includano i leader autoproclamati dell’Ucraina orientale.

Lo stesso giorno il generale in congedo Harald Kujat, ex capo del Comitato Militare della NATO (2002-2005) ed ex Capo di Stato Maggiore Tedesco, ha criticato la nuova Forza di Dispiegamento Rapido “Spearhead” della NATO dicendo che ha solo un “valore simbolico”. Ha proposto che sia convocato il Consiglio NATO-Russia per condurre colloqui diretti e concreti con i russi, anche se finora l’Occidente si è rifiutato di farlo.

Dal lato economico, in un’intervista con il Passauer Neue Presse, Eckhard Cordes, presidente della Comitato per il Commercio con l’Est dell’industria tedesca (Ostausschuss) ha lanciato un monito contro nuove sanzioni nei confronti della Russia, che potrebbero indurre il Cremlino a sostituire i propri partner nell’industria tedesca con la loro controparte cinese. Le esportazioni tedesche in Russia sono già diminuite del 17% nei primi nove mesi del 2014, ha notato Cordes, che è tra i firmatari dell’appello di cui sopra.