Il 24 luglio l’Inquirente speciale Robert Mueller ha testimoniato di fronte a due Commissioni congiunte della Camera dei Rappresentanti sui risultati di due anni di inchiesta sul Russiagate. I democratici che avevano fortemente voluto la testimonianza di Mueller, che invece era riluttante, perché erano sicuri che avrebbe aizzato la popolazione contro il Presidente Trump, sono stati colti di sorpresa. Quasi tutti i commentatori, dalla sinistra alla destra, concordano che Mueller è apparso fragile ed a tratti disorientato; che ha parlato “in modo zoppicante”, che si è contraddetto più volte, che ha evitato di rispondere alle domande difficili, ripetendo “Questo va al di là delle mie competenze”, e a tratti è parso perfino ignaro del contenuto del suo stesso rapporto.
Alcuni sostenitori dell’impeachment di Trump hanno dovuto ammettere che le audizioni sono state “un disastro” e “penose” da vedere. Ciononostante, sembra che molti democratici al Congresso continueranno a promuovere il golpe, noto come Russiagate, benché sia emerso chiaramente che è stato avviato da elementi ad alto livello dell’intelligence britannico, utilizzando il finto dossier preparato da un “ex” agente dell’MI6, Christopher Steele, in combutta con elementi corrotti dell’intelligence americana.

La verità fondamentale sul rapporto di Mueller è che, benché l’inchiesta sia stata condotta compiendo numerosi abusi giudiziari, facendo ricorso a fughe di notizie da media compiacenti e numerose dichiarazioni false, l’esercito di inquirenti nel team di Robert Mueller non è stato capace di individuare un solo reato che possa giustificare l’impeachment, cosa che Mueller ha dovuto ammettere durante le audizioni.

Uno scambio tra Mueller e i deputati ha illustrato la truffa fondamentale della narrativa del Russiagate. Quando gli è stato chiesto di identificare la Fusion GPS, la società pagata dal Partito Democratico e dalla campagna di Hillary Clinton per fornire “sporcizia” su Trump, la stessa che ha assunto l’agente britannico Christopher Steele, Mueller ha risposto di non “avere familiarità” con la ditta! Ha aggiunto che le attività della ditta vanno oltre le sue “competenze”. Dato che per avviare l’inchiesta è stato utilizzato proprio il dossier di Steele, che ha funto da base per il mandato dell’FBI per sorvegliare la campagna di Trump, come può Mueller non avere familiarità con la Fusion GPS, sostenendo che le sue azioni non rientrino tra le sue competenze?

Come ha sottolineato il noto avvocato per le libertà civili Alan Dershowitz, a quanto pare non solo Mueller non ha scritto il rapporto, ma non sapeva nemmeno che cosa contenesse! Questo naturalmente solleva degli interrogativi: chi lo ha scritto? E chi ha condotto l’inchiesta fin dall’inizio?

Chiaramente, come abbiamo scritto fin dall’inizio, l’intera narrativa sul Russiagate è stata escogitata per impedire che Trump rompesse con la dottrina geopolitica dell’unilateralismo anglo-americano, come aveva promesso. L’incarico a Mueller serviva a coprire questo fatto. Ci si aspetta che le inchieste in corso sulle accuse contro Trump, sotto la direzione del ministro della Giustizia Barr, lo dimostreranno. Sarà illuminante vedere come gli anti—Trump cercheranno di ostacolarle.