Questo è il titolo di un editoriale scritto da Helga Zepp-LaRouche (nella foto con Lyndon LaRouche), presidente del Movisol tedesco (BueSo) per il settimanale Neue
Solidarität, a commento del discorso inaugurale del Presidente Trump. Ne pubblichiamo alcuni stralci:

“Il discorso inaugurale di Donald Trump conteneva un misto di interessanti promesse, reminescenze di periodi precedenti della storia americana, e annunci impraticabili, così come l’idea purtroppo molto diffusa negli Stati Uniti che il mondo non esista oltre il continente americano, espressa nello slogan ‘America First.’ Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane vedremo come il neopresidente intenda mantenere la sua promessa di rilanciare l’economia, e come imposterà la sua politica estera, soprattutto nei confronti di Russia e Cina…..

“La dichiarazione di Trump che ‘costruiremo nuove strade e autostrade e ponti e aeroporti e tunnel e ferrovie lungo tutta la nostra meravigliosa nazione’ potrebbe condurre ad un ribaltamento del declino economico. Ma la questione cruciale è se manterrà la promessa elettorale fatta nel North Carolina di ripristinare la legge Glass Steagall ponendo così fine alla bolla speculativa.”

Dopo aver citato lo scambio tra il nuovo ministro del Tesoro Steven Mnuchin e la Sen. Maria Cantwell, democratica, durante le audizioni del 19 gennaio al Senato sui problemi di liquidità, in cui la Sen. Cantwell lo incalza sull’adozione della legge Glass Steagall, la signora LaRouche prosegue:

“Lyndon LaRouche ha sottolineato espressamente che solo la legge Glass Steagall originale, adottata da Franklin Delano Roosevelt nel 1933, potrà riorganizzare il sistema finanziario ormai in bancarotta. Naturalmente, ci sarebbe una carenza di liquidità quando verrà cancellato il debito illegittimo, fatto di derivati e titoli tossici di tutti i tipi. Ecco perché la legge Glass Steagall è solo il primo passo dei quattro indicati nelle ‘Quattro leggi cardinali’ di LaRouche, che includono anche la creazione di una banca nazionale nella tradizione di Alexander Hamilton, un sistema creditizio per ricostruire l’economia fisica ed un programma d’urto per lo sviluppo dell’energia di fusione e per la cooperazione internazionale nella ricerca spaziale. Solo così sarà possibile aumentare la produttività della forza lavoro….

“Naturalmente Donald Trump fa bene a sollevare il problema dello stato pietoso in cui versa l’industria americana a causa della globalizzazione, così come quello della diffusione della droga e della criminalità. Ma il problema del grido di battaglia ‘America first’ è che la storia è andata ben oltre il punto in cui la difesa degli interessi nazionali, per quanto legittima, è una risposta adeguata. L’alternativa alla globalizzazione del mondo anglo-americano, ovvero un sistema che promuove l’oligarchia finanziaria a detrimento del bene comune, non è ricorrere al semplice nazionalismo. La storia universale del genere umano ha raggiunto il punto in cui solo un paradigma completamente nuovo potrà aprire la strada al prossimo passo nell’evoluzione. Questo nuovo paradigma dovrà porre gli interessi comuni del genere umano al di sopra di ogni altra cosa, facendo sì che l’idea di un genere umano con un futuro comune diventi la nozione prevalente rispetto a tutti gli interessi nazionali, per quanto legittimi, che non devono contraddire gli interessi del genere umano come un tutto.

Questo nuovo paradigma va distinto chiaramente dagli assiomi della globalizzazione così come l’era moderna va distinta dai secoli bui.”

Lo stesso tema è stato ripreso dal Presidente cinese Xi Jinping il 18 gennaio, al suo intervento al Palazzo delle Nazioni a Ginevra, come ha sottolineato la signora LaRouche. Di fatto, tale cooperazione con la Cina è il modo ottimale in cui Donald Trump potrà mantenere la promessa di ricostruire l’industria e le infrastrutture in America. Allo stesso modo, la Germania e tutta l’Europa dovrebbero entrare a far parte della dinamica della Nuova Via della Seta.

L’alternativa ad “America First,” conclude la signora LaRouche nel suo articolo, “sta nella cooperazione internazionale tra tutte le nazioni a vantaggio di tutti”.